mercoledì 24 agosto 2011

Due giorni all mountain fess

Questa volta poche foto.
Domenica mattina, ritrovo a Bagolino alle 8,30 pronti in sella:
Gigi, Bobo, Paolo, Gianfranco, Vittorio e Elena.
Destinazione: Bruffione, Monte Telegrafo, Monte Carena. La salita verso il Gaver, tutta asfaltata, l'abbiamo fatta chiacchierando del + e del-. Alla Malga del Bruffione abbiamo poi assistito ad un bagno...quasi completo...del malghese...e noi lì fermi alla vasca della malga ad aspettare che finisse per poi riempire le borracce.
La montagna è sempre affascinante, soprattutto quando abbiamo come compagnia anche le vacche che salgono ai pascoli alti, con un din-don continuo che ci stordisce e cacche fresche che trasformano le nostre ruote da 2,35 a 2,50 (ruote grasse)!
Pausa per panino/mela-pera/barretta...e poi riprendiamo a pedalare verso le Montagne. Rivediamo i laghetti del Bruffione, dove qualche mese fa abbiamo trovato la neve, la pioggia...e la nebbia e avevamo dovuto fare una deviazione di percorso per il brutto tempo.
Bobo è entusiasta del giro e fa parecchie foto-ricordo, Vittorio pedala e filma, non sò se ha pedalato o ha filmato di più. Compagigio fa da Cicerone e ci spiega tutto: Quello là in fondo si chiama così, e quello là vicino si chiama cosà......Mitico!
Gianfranco pedala forte e ha le gambette scolpite: la dieta del Prof.Dott. Ernesto ha dato i suoi risultati e lo ha trasformato in un BESTIU'.
Milzo invece oggi...NON C'E'.
Forse le troppe ferie in Sardegna lo hanno messo KO.
Comunque, alla fine Grande Giro, non facile, con tratti ripidi fatti con bici a spalle, discesa con corda o da doversi passare le bici. Tutto questo perchè i sentieri che solitamente scegliamo, costeggiano i crinali e in alcuni tratti sono solo escursionistici. Arrivo a Bagolino, felici come a Pasqua, ci fiondiamo nella prima birreria che troviamo, e festeggiamo tutti insieme questa avventura che si è conclusa nel modo migliore.


Io e Vittorio, abbiamo la tendina in auto, salutiamo i ragazzi e ci spostiamo in auto a Val Dorizzo: lì c'è un bel campeggio aperto tutto l'anno.
Montiamo la tenda in un prato vicino al fiumicello, una bella doccia rigenerante, e poi decidiamo di mangiare ad un ristorante montanaro: "Al Caminetto".
Maltagliati alle erbe selvatiche di montagna, con bagoss e burro fuso, trasforma le nostre facce in due sorrisi da foto. Ci incamminiamo poi verso il campeggio e ci addormentiamo col rumore dell'acqua che scorre unito al cicalio dei grilli. Quante stelle in cielo! Brillano una più dell'altra e io sono qui e posso assaporare tutto questo! E' uno spettacolo della natura che perdiamo ogni giorno!
L'indomani (lunedì), colazione al bar con brioches appena sfornate, prepariamo le bici e via! Destinazione: lago della Vacca e Monte Frerone.
Inizio a sentire subito la stanchezza del giro di ieri, quindi pedalo tranquillamente mentre vedo Vittorio che va avanti e poi torna, poi riparte e poi ritorna. "Calmati!" Penso fra me. Hai ancora nel sangue la foga delle gare? Non sei più IN-Gare...llato! Vittorio mi guarda...e capisce, prende il suo ritmo...che è molto più accelerato del mio e sparisce. Lo rivedrò...ogni tanto...su qualche sperone di montagna a filmare!
Al Gaver proseguiamo per Malga Cadino, giriamo a dx, inizia lo sterrato e la salita alla Corna Bianca.



Questa guglia marmorea, più bianca del bianco, con il sentiero che la costeggia, formato da sabbia finissima come quella in riva al mare, bianchissima anche questa, crea un paesaggio che provoca brividi di piacere. La mulattiera prosegue a zig-zag, sempre più faticosa. Non si può più spingere la bici, bisogna portarla a spalle, la salita è ancora lunga, il sole picchia forte, non ci sono nuvole da nessuna parte...a farmi ombra. Ho sete di acqua freschissima, ma dovrò aspettare ancora parecchio prima di arrivare al Rifugio. Finalmente, passo dopo passo, lo raggiungiamo.


Il Lago è quasi in secca, facciamo una breve sosta di rifornimento e ripartiamo verso il Frerone. Nella foto a dx, si vede la salita a zig-zag che abbiamo fatto.


La salita...tutta bici in spalla...fino allo scollinamento verso la Valcamonica, si rivelerà impraticabile poi nel proseguire. Troppo ripida, stretta su crinale e con un vento fortissimo, ci farà decidere di tornare indietro fino al Passo della Vacca, nostro punto di partenza. Faremo la discesa verso il Bazena, Passo Croce Domini e dal Rifugio, prenderemo subito un sentiero che ci porterà in Val Sanguinera, per poi terminare il giro in Val Dorizzo.
Giornata stupenda, memorabile, faticosa che ci farà decidere di dormire ancora una notte in campeggio con la ninna nanna dei grilli e del fiume per poi ripartire il martedì alle ore 7,00 per andare a Bs al lavoro.

Qui sotto: Elena e Vittorioal Passo della Vacca. Sullo sfondo il Cornone del Blumone

1 commento:

  1. Oh, ecco dov'eravate finiti... in campeggio a Valle Dorizzo, io il giorno prima pernottavo poco più avanti... A presto

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