sabato 22 gennaio 2011

Scoprendo il mondo lentamente

Dopo un bel po di tempo eccomi qua a postare il diario di viaggio del mio primo viaggio cicloturistico in solitaria.

Vorrei ringraziare Milzo per avermi dato le sue borse da viaggio, Happybike per la fornitura della bici ed accessori e Mohito viaggi per l'ospitalità a Modena prima della partenza.


Prologo
Dopo un paio di giri di una settimana con pernottamenti nei rifugi volevo provare ad andare a fare un giro cicloturistico in autonomia, senza avere le tappe giornaliere pianificate.
Ho sempre guardato con tanta ammirazione e con un pizzico di invidia quelli che si lanciavano in questi giri solitari in torno al mondo e adesso.... finalmente si parte, va beh e solo una settimana, ma da qualche parte si deve pur cominciare. E come non cominciare nei migliori dei modi se non partendo senza un itinerario, l'unica cosa che mi sono prefissato era di andare a visitare Siena, non tanto perché volevo vederla a tutti i costi, ma per avere una direzione da seguire.


Lunedì 27 settembre
Stamattina complice il brutto tempo e l'ottima compagnia parto da Modena verso l'una e mezza. Avevo aspettato un paio d'ore prima di avventurarmi in questo viaggio, cosi da lasciar sfogare il tempo balordo. Dopo che si e stabilizzato un po parto.

Primi metri con la bici completamente carica, subito si avverte la difficoltà di manovre e quello che e peggio sono in città in mezzo al traffico. Aiuto, sono in un ambiente ostile per un ciclista, figuriamoci con una bici che ha l'agilità di un autotreno. Ah, naturalmente dopo 10 minuti dalla partenza inizia a piovere di nuovo. Dell'osti non sono pronto anche a questo subito all'inizio. Pioggia traffico, bici poco governabile (almeno finché non ci faccio la mano), ecco morirò prima di lasciare Modena. Per fortuna trovo quasi subito una pista ciclabile va nella direzione giusta e poco dopo smette anche di piovere. Beh dai qualcuno mi vuole bene allora.


Percorro in tranquillità i 22 km di pista ciclabile fino a Vignola, dove non so bene dove andare, e il momento di mettere in pratica un antico modo di orientarsi, prima delle cartine e dei moderni navigatori GPS. Chiedo informazioni alla prima persona che incontro, dopo pochi minuti sono di nuovo sulla strada giusta (si perché stavo decisamente andando nella direzione sbagliata) e questa volta non posso sbagliare il mio obiettivo di stasera (Zocca) e ben segnato sui cartelli.

Mi lascia alle spalle la pianura e Vignola.


Si comincia salire sulle colline.




La strada comincia a salire ma procede bene, dopo un paio d'ore decido di fare la spesa e mi fermo nel prima alimentari che trovo a rocca. Compro il necessario per la cena, colazione per 3 giorni. Proseguo per la strada per Zocca, quando decido che sarebbe anche un buon orario per fermarsi e montare la tenda vedo un cartello che mi indica un campeggio a 3 km. “Ah che culo” penso. Si dai stanotte me la concedo in un campeggio, cosi almeno vedo se ho tutto apposto e faccio anche un piccolo collaudo dell'attrezzatura. Chiedo di nuovo indicazioni per l'esatta ubicazione del campeggio e poco dopo sono a poche centinai di metri di distanza. Arrivo al campeggio praticamente già rilassato. Ma ce qualcosa che non va. Mi avvicino all'entrata , chiusa da un lucchetto e un bel cartello con la scritta: “Chiuso fino al 30/9”. Ecco la sfiga che ritorna. Provo a proseguire sulla strada, vediamo se trovo un posticino dove poter piantare la tenda. Dopo neanche 1 km ce segnata un area picnic, bene sicuramente ci sarà dell'acqua. Arrivo alla torre di Monte Questiolo.



Praticamente le rovine di un vecchio castello.






Perlustro la zona di un posto riparato per montare le tenda e dell'acqua. Trovati tutti e due: Monto la tenda all'interno delle rovine cosi ho quattro mura che mi proteggono dal vento.



Per cena un panino veloce dato che ho passato due giorni a mangiare come un porco al Forum raduno e poi ce già buio, troppo tardi per fare la pasta.
Non so bene che ore siano ma sono già in tenda pronto a coricarmi.
Chissà se stanotte riuscirò a dormire?
Come non detto, il campanile vicino ha appena scoccato le 9...


Martedì 28 settembre
Stamattina mi sono alzato neanche troppo presto, ho fatto fatica ad addormentarmi ma quando lo faccio non mi alza neanche una gru. Faccio colazione con calma sulle panchine dell'area picnic, ce un celo limpido e in quel momento penso:”Ma che bella giornata che ci sarà oggi.”


Preparo il bagaglio e carico il tutto sulla bici.


Dopo 20 minuti dalla partenza si annuvola...


... e dopo mezz'ora piove. Ma perché non me ne sto zitto qualche volta.
Si alternano salita e discesa, pioggia e sole, praticamente ho preso acqua per tutto il giorno.
La strada corre bene, riesco a tenere un bel ritmo anche in salita. Passo tanti piccoli abitati e case isolate che sembrano essere usciti da un libro di fiabe e dei racconti medioevali.




Lungo la strada vedo spesso dei segnavia che segnalano la Via Romea Leona , sto percorrendo qualche pezzo di questo cammino che porta da Venezia a Lucca per poi prendere la Via Francigena verso Roma.
Superata una lunga galleria mi lascio alle spalle le valli strette e i piccoli abitati sparsi e mi affaccio alla Toscana, anche se e già da un po che ci pedalo dentro. Una terra collinare e sotto di me una

distesa piatta che assomiglia alla pianura padana in miniatura.



Speravo, una volta passato il passo della Collina che il tempo migliorasse un po, invece..
Dopo una lunga discesa giungo a Pistoia. Breve giro nelle stradine e da qui punto direttamente verso Firenze. Non so bene perché voglio visitarla, ma ne parlano tutti cosi bene.
Dopo una cinquantina di chilometri in mezzo a un po di traffico sono a Firenze nel bel mezzo del CHAOS, tante macchine, molte parcheggiate in seconda fila e poche piste ciclabili, praticamente ZERO. Entro nel centro storico e subito sono costretto a fare lo slalom fra i turisti.


Qui compro una cartina della toscana. Dopo mezz'ora di Firenze sono già nauseato e cerco di lasciarla il più velocemente possibile. In effetti ci metterò circa un'ora, grazie a un ciclista fiorentino vedendomi in difficoltà nel trovare la giusta via, se no starei ancora vagando per le vie del centro.
Sono già le sei di sera e sono a malapena fuori dalla città. Troppe case per accamparmi, potrei trovare un B&B ma in questa zona mi sa che sono cari rabbiosi, alche vedo un cartello che segna un campeggio. Ebbene si oggi si va in campeggio, cosi mi concedo una doccia calda e perché no una pizza e una birra ...e perché no anche un dolce.
Ah, naturalmente piove.
Arrivo al campeggio e la ragazza della reception comincia a parlarmi subito in inglese. Ricambio il saluto inglese ma le dico che parlo italiano. Lei si e scusata dicendomi che la maggior parte della gente che vede li e straniera. Va beh, anch'io sono straniero ma parlami in italiano, almeno provaci prima di attaccare con l'inglese..
Ce una leggera pioggerellina, monto velocemente la tendo e butto dentro tutti i bagagli. La prossima tenda sarà un po più grande.
Dopo una bella doccia vado a gustarmi la mia pizza con birra e al ristorante del campeggio stessa storia della reception, mi accolgono subito in lingua inglese e per tutta la sera il primo approccio e sempre quello prima di ricordarsi che parlo italiano.
Purtroppo col brutto tempo anche la voglia di fermarsi a fare le foto e poca, sicuramente mi rifarò nei prossimi giorni.
In tenda il silenzio assoluto di ieri notte ha lasciato posto al rumore di macchine proveniente dalla vicina autostrada e ogni tanto si sente qualche aereo partire. Il buio totale non ce, ci sono tante luci accese ovunque. Si sente la vicinanza della città e non vedo l'ora di tornare in posti più isolati...


Mercoledì 29 settembre
La sveglia suona al solito orario, chissenefrega oggi voglio prendermela comoda e rimango al calduccio del sacco a pelo. Mi alzo e noto che fuori ce un bel sole, ma questa volta aspetto a stilare pronostici.
Parto dal campeggio che sono le dieci. La ragazza della reception stupita nel vedermi li in bicicletta mi da tutte le informazioni possibili e quando le domando la distanza da Siena, mi dice che saranno una cinquantina di chilometri.
Parto ancora nel traffico ma ben presto svolto verso i paesini. Ecco subito una bella salita, la prendo abbastanza deciso voglio allontanarmi il più velocemente possibile dal traffico.



Cerco strade più isolate possibili, ma quello di qui non tengo conto e che se ci passa poca gente da li un motivo ci sarà. Certo che ce, sono strade molto simili a quelle che ci sono dalle mie parti in Slovenia. Un susseguirsi di salite (9,10,11%) che normalmente non mi preoccupano, ma col carico e con rapporti da strada cominciano a essere abbastanza stancanti, pero che posti magnifici.


Ogni tanto mi ritrovo su qualche strada trafficata ma appena possibile devio in strade secondarie. Mi trovo in un bellissimo paesino in cima a un colle (naturalmente tutti gli abitati sono in cima ai colli e in mezzo ce sempre qualche valle) e i cartelli indicano: Firenze 51 km ; Siena 35 km. Ma non dovevano essere cinquanta in tutto?



Consulto la cartina per la quattrocentesima volta, ok e facile primo incrocio a sinistra e quello dopo a destra. Arrivando al secondo incrocio qualcosa non mi quadra, la strada e sterrata, ma non doveva essere una strada principale. In effetti e la SP102. Va beh, non sarà un po di ghiaietta a fermarmi. Arrivano un paio di ciclisti e in inglese mi dicono che la strada che sto guardando e sterrata, ma dai non me ne sono accorto. Comincio a percorrerla e dopo qualche incrocio vedo sui cartelli che sono sull'Eroica. Qualcuno prima della partenza mi aveva informato di questo percorso e andando a naso ci sono finito su. I chilometri passano regolari anche se con qualche salita molto ripida.
Si vedono i vigneti del Chianti...


E qualche tenuta isolata.


Passo anche qualche frazioncina molto carina e a un incrocio vedo che sono a sei chilometri da Siena. Troppo presto, non ho voglia di tornare nel traffico e ancora una volta la prendo larga. Dopo ancora un po di chilometri purtroppo mi ritrovo di nuovo su di una strada trafficata, sono in vicinanza della città, ecco vedo il cartello che indica SIENA. Ma a parte il traffico sono ancora in aperta campagna. Poco dopo vedo i cartelli per un campeggio, e quello che mi aveva indicato la receptionist a Firenze. Seguo per il campeggio con una puntatina in una vicina chiesetta, ben presto sono al campeggio.


Mi accampo vicino a un altro viaggiatore in bicicletta, ma tanto sarà straniero. In effetti e Francese, che sfiga, di francese non capisco neanche una parola. Va beh approfitto per fare il bucato, vista la bella giornata ho anche speranza che la roba si asciughi.
Oggi una bella giornata soleggiata tutto il giorno, non troppo calda, perfetta per pedalare, dopo due giorni di pioggia me la sono anche meritata.
Il piacere di viaggiare da soli e straordinario. Una libertà assoluta, parto quando voglio decido i ritmi che voglio, la strada passa e porta con se tutti i pensieri.
P.S. La via del capeggio si chiama Scacciapensieri, come non fermarsi...


Giovedì 30 settembre
Mi alzo alle alle sette e mezzo circa, mi preparo con calma e un ora dopo parto, poco dopo il cicloturista francese. Ormai lo smontaggio della tenda, impacchettamento del bagaglio e successivo caricamento sulla bici e diventato un rituale mattutino.

Da "programma" ho una visita a Siena, ma prima devo affrontare ancora un po di traffico intenso.
Finalmente nella zona traffico limitato



Passo circa 2 ore a vagare per i vicoli della cittadina, visito la famosa piazza del campo, il duomo e altre chiese, molte chiese, troppe chiese.


Piazza del campo...




E ancora il campanile visto dalla piazza del mercato.


Il duomo


E altre cose interessanti, chiese..




Verso le undici lascio Siena in direzione Lucca. Subito lasciata la città ce molto traffico, uno sguardo alla cartina e individuo una strada che potrebbe risparmiarmi un po di questo caos. Dopo qualche chilometro incontro un gruppo di ciclisti in tandem, sono sulla strada giusta. Ci si saluta calorosamente. A meta strada fra Siena e Colle val Elsa ritorno sulla statale ma grazie alla vicina tangenziale il traffico e molto diminuito. Colle val Elsa, un paesino fortificato abbarbicato sulla cima di un colle, come dice appunto il nome.


Ingresso in città


E quasi ora di pranzo ma sono ormai senz'acqua, finché non trovo una fontanina non mi fermo. Nel paese sono state rimosse o spente tutte le fontanine pubbliche che ho incontrato. Va beh, proseguo verso S. Gimignano, troverò prima o poi una fontanina, invece no, niente di niente. La strada e quasi deserta, ma che bello e pedalare in mezzo alla campagna. In lontananza si vede il profilo della cittadella, ma prima di arrivarci, grazie ai continui sali e scendi, passa più di un ora.


Arrivato a S.Gimignano il miraggio, una fontana d'acqua nel parco fuori dalle mura cittadine. Pranzo con calma scaldato dal sole, godendo anche di una bella vista.

Ingresso a S.Gimignano

Dedico a S.Gimignano un'altra oretta. Bellissimo borgo medioevale e anche molto meno affollato rispetto a Firenze e Siena. La cittadina con le sue alte torri e le mura ancora intatte ha un fascino tutto particolare, mi da la sensazione che li si possa vivere un po più lentamente.



Se ci sarà l'occasione in futuro mi piacerebbe ritornarci.
Riparto , la strade a ancora lunga, procedo non tanto velocemente con i soliti sali e scendi, pero i panorami sono davvero belli, certo non sono paragonabili alle montagne che sono abituato a vedere spesso.
Vedo tante macchine ferme lungo la strada e ogni tanto qualche persona vestita come se rientrasse dal fronte, scarponi anfibi e tenuta mimetica, avrò sbagliato strada, sono a Kabul? No, sono i fungaioli. Ma la mimetica non serviva per mimetizzarti in modo che il nemico non ti vedesse? I funghi mica scappano..
Pero ce ne di gente strana in giro..

Ufficio con vista.


Albero da frutta?

La strada scende e finalmente comincio a fare un po di strada velocemente. La strada corre veloce e arrivo a Pontedera all'orario giusto per cercare un pernottamento.


Mi dirigo all'ufficio turistico e con mio sconforto scopro che Pontedera e sprovvista di campeggi. Ripiego su un bed and breakfast, Il Piccolo rooms, direi che per in piccolo viaggiatore e perfetto.
Faccio anche una breve passeggiata in centro storico. Breve, perché in mezz'oretta l'ho girato in lungo e in largo, per poi ritornare al B&B.
Sono le dieci e oggi mi tiene compagnia la TV....

Venerdì 1 ottobre
Mi sveglio al suono del cellulare, doh ce qualcuno che mi cerca a quest'ora. Si sono vivo e sto bene.
Carico la bici, ormai e una routine quotidiano, scambiano un po parole con la gestrice del B&B che era molto stupita di vedermi viaggiare in bicicletta. Mi fa mille domande, di quelle che un ciclista non ti farebbe mai, ma rispondendo con serenità e un sorriso sulle labbra percepisce la passione che mi trascina in giro. Poteva farmi anche uno sconticino già che c'era..
Parto in tutta tranquillità, anche se mi sarebbe piaciuto visitare il museo della Piaggio che era praticamente di fronte al B&B, ma il tempo, stranamente, non promette niente di buono.
Prendendo la strada in direzione Lucca noto subito un traffico assurdo, cerco strade meno frequentate e il mio naso mi porta su una sterrata in mezzo ai campi.


Ahh, che bella la pace, passo un'oasi del WWF e proseguo zigzagando in mezzo alle pozzanghere fino a un paesino poco prima di Lucca.





E infine nell'oasi vedo anche una razza di uccelli che non ho mai visto prima.

Chiesetta appena fuori Lucca. Li dentro non ci entrerei mai, mi ricorda una puntata di Gostbusters che ho visto da piccolo. La Casa, che quando entri si anima e ti mangia.

A Lucca voglio fare un bel giro nel centro storico, ma appena vedo la porta d'ingresso della città inizia a piovere, che fortuna, sono le undici.
Mi concedo comunque un breve giro in centro, la pioggia aumenta, mi riparo, mi vesto con indumenti antiacqua e impacchetto tutto in sacchetti per proteggere le cose più delicate dall'umidità.
Il momento più difficile e la transizione da uno stato all'altro, dall'asciutto al bagnato. Passata quella fase il resto e tutto più facile.
Giro le ruote in direzione di Castelnuovo in Garfagnana, quando arriverò li deciderò dove dormire.
Risalgo la valle in mezzo al traffico e sotto la pioggia continua, non e più quella pioggerellina che fa compagnia al biker. Qui non ci sono più gli spazzi dei giorni precedenti, in una valle non tanto larga ci passano due strade (di qui una mezza tangenziale), la ferrovia e il fiume, cerco comunque di evitare il più possibile il traffico ma non ne facile.
La gente vedendomi in bici, bagnato come un pulcino mi incita di tenere duro. Ma perché? Io sono assolutamente tranquillo, non mi preoccupo della pioggia, mi danno molto più fastidio le macchine e i TIR che mi sfrecciano in parte. In questo momento mi sento più vicino a un cespuglio in parte alla strade che non una persona “civilizzata”.
A Castelnuovo finalmente il traffico diminuisce e leggermente anche la pioggia.

Va beh dai, la situazione sta migliorando, prosegua a pedalare, per il pernotto ci penserò più tardi. Qui la valle ha ritmi totalmente diversi. Tanti paesini alla “vecchia maniera”, fatto confermato anche da un cartellone pubblicitario che recita: DOLCI EMOZIONI IN GARFAGNANA....dove il tempo si è fermato, come non dargli ragione.

(maledetti cavi elettrici)

Sono le tre e finalmente smette di piovere, non ci speravo più.
Adesso che sono in una splendida valle con le montagne alte ai lati mi sento veramente bene, belle le colline ma nel mio cuore ci sono le montagne.
Quando mi si asciuga il grosso dell'acqua mi fermo in uno di questi paesini immersi nel passato a comprare qualcosa da mangiare. Entro nel bar-alimentari-ricevitoria-tabaccheria del paese e dopo aver fatto la spesa suscito la curiosità dei “giovani” del paese che fra un bianchino e l'altro mi fanno un po di domande in perfetto dialetto locale, delle quali capisco meno della meta. Approfitto dell'occasione per chiedergli se ce un posto dove dormire a un buon prezzo nelle vicinanze. Dopo aver fatto l'assemblea comunale coinvolgendo ogni persona che passava e facendomi il terzo grado su dove sto andando, da dove arrivo, quando sono partito, come mai sono in giro in bicicletta, se ho una casa? arrivano al verdetto e mi indicano un albergo a un paio di paesi di distanza. Ringraziandoli calorosamente proseguo sulla mia strada, buttando l'occhio sulla cartina vedo che e proprio l'ultimo paese prima di cominciare la scavalcata degli appennini.
Arrivato a Piazza al Serchio individuo con facilita l'albergo indicatomi dal precedente comitato di paese.
Dopo cosi tante ore sotto la pioggia si apprezza proprio una bella doccia calda.
Tutti i privilegi e le attenzioni dell'albergo sono per me, dato che sono l'unico ospite. Chissà se d'estate ci sono turisti in questi meravigliosi posti.
Anche stasera sono in compagnia della TV, mi starò viziando troppo...?


Sabato 2 ottobre
Oggi stranamente sveglia a un orario decente, oggi si scavalcano gli appennini, elimino il peso superfluo dal bagaglio, mangio tutti i biscotti che mi sono avanzati e finisco il latte. Oggi al contrario degli altri giorni ho una meta ben precisa, devo arrivare a Rubiera dato che una persona del forum si e offerta a darmi vitto e alloggio per la notte.
Al contrario di ieri ce un sole splendido e non ce l'ombra di una nuvola.
Finisco di preparare il bagaglio (alleggerito) e carico la bici. Vado al bar del albergo per salutare e fare colazione, la seconda. Grave errore, al bar mi dilungo qualche minuto di troppo con i gestori del albergo e arrivano un paio di nonnini del paese, subito attiro l'attenzione e abbiamo scambiato quattro parole. Circa un'ora dopo mi defilo dalla conversazione se no mi tenevano li tutto il giorno.
Bene, finalmente si parte, ultime foto nei pressi del paese



All'imbocco della salita per il passo della Pradarena un cartello stradale mi ricorda che Reggio Emilia e a “ soli “ 101 km, va beh Rubiera non sarà tanto lontana da li. Il più e salire al passo, da li in poi dovrebbe essere tutta discesa, penso.
Affronto la salita con il mio solito ritmo, mi godo i panorami sulle montagne, finalmente, e la strada deserta.


Il passo e li da qualche parte.)


A meta salita ce una bellissima isola verde con laghetto. Posto meraviglioso.


Proseguo nella pace più assoluta o quasi, ogni tanto il silenzio viene interrotto da qualche macchina o moto che passa li.
Però a un certo punto sento un rumore come di temporale in lontananza, strano in cielo si e arrivata qualche nuvola, ma non un temporale. Il rumore e costante e aumenta, finché non mi raggiunge. Un numeroso gruppo di motociclisti mi passa assordandomi, ma non dovrebbero esserci dei limiti di legge per il rumore. Quel boato echeggia per la valle il tempo necessario a farli superare il passo, ahh, finalmente e ritornata la pace.
Al passo di Pradarena (1.579 m) arrivo appena dopo mezzogiorno, ora più che giusta per pranzare, ma prima un paio di foto di rito.


Se fino a questo momento non sembrava ancora autunno, qui si e fatto già sentire.


Mentre sto pranzando mi si avvicina una persona evidentemente incuriosita dalla mia persona è l'autista di un autobus che ha portato li un gruppo di escursionisti. Rimaniamo a parlare del più e del meno ma come anche con le altre persone l'argomento principale e il mio viaggio. Quando il cielo si copre di nuvole e comincia a soffiare un vento abbastanza freddo ci salutiamo e io proseguo sulla mia strada, finalmente in discesa, il più e fatto.
Lascio alle mia spalle la Toscana e dopo 4 giorni di pedalate torno in Emilia Romagna.


Durante la discesa passo ancora un po di paesini del passato.


Ma, ma, sono arrivato fino al fiume in fondo valle ma la strada invece che proseguire lungo quest'ultima punta verso l'altro versante della valle in salita.
Va beh, risaliamo, e poi di nuovo giù e su e giù e su. Sull'incrocio con una strada principale vedo che Reggio è a cinquantasei chilometri.
Lo sapevo che dovevo aspettare a cantare vittoria al passo.
Si prosegue senza troppa fretta ma con un ritmo costante.
Arrivo a Castelnuovo ne Monti dove si gode di un'ottima visuale su una strana roccia in mezzo alle colline.
Pietra di Bismantova. Peccato per l'alta umidità che ce nell'aria se no il panorama era ancora più bello.


(Questa e l'ultima foto del mio viaggio)
A Castelnuovo sento il mio contatto a Rubiera (al quale scroccherò vitto e alloggio per stanotte) e mi da le indicazioni per raggiungere la città, dicendomi che da li dovrebbe esserci più o meno un'ora e un quarto.
Seguo diligentemente le istruzioni e procedo con un ritmo abbastanza elevato adesso che finalmente non ci sono più salite. Seguo sul fondovalle il fiume Secchia fino a Sassuolo e poi le indicazioni stradali per Rubiera. Bene, TRE ore dopo la telefonata arrivo alla mia destinazione ormai all'imbrunire, suono il campanello e sorpresa...non risponde nessuno. Va bene, mi resta una sola cosa da fare, con il cellulare ormai morto, mi siedo sul muretto e aspetto, prima o dopo rientrerà a casa. Dopo un po di tempo che studiavo il comportamento di uno sciame di zanzare finalmente vedo arrivare il mio angelo custode per questa notte, Federica.


Lei esordisce con un:

-Ciao, ma sei già qua?
-Ebbene si, maaaa.....non doveva essere a UN ora e UN quarto di strada.
-Si, si, in macchina ci si mette più o meno quel tempo li.
-Ah, in macchina....
...

Dopo i quasi 120 km della tappa di oggi, molti dei quali in salita, finalmente mi rilasso. Ci siamo quasi, domani un' ultimo sforzo di 130 km attraverso la pianura padana e sarò a casa.

Dopo cena invece una proposta inaspettata (no, non e niente di sconcio, cosa state pensando).
Ma perché domani non vieni con noi a fare un giro in mountain bike sul Garda.
Ci penso su un attimo e alla fine accetto, giusto per sgranchirmi un po le gambe dopo questa settimana di riposo.
Si chiacchiera, si guarda la tele e poi a letto, domani sarà un'altra giornata impegnativa e sopratutto la sveglia suonerà prima del mio solito orario di sveglia.


Domenica 3 ottobre
La sveglia forse avrà anche suonato ma io non mi sono accorto di niente finché non mi hanno buttato giù dal letto a chissà che ora del mattino (presto). Fuori ce ancora buio, mi sono abituato troppo bene durante questa settimana, ma oggi ci sono delle tabelle da rispettare.

Solita routine della domenica. Sveglia presto, colazione con la velocità di un bradipo assonnato, si caricano le bici in macchina e via verso il ritrovo all'ingresso dell'autostrada.
Dopo una settimana di lento movimento, mi sono abituato a guardare il paesaggio cambiare lentamente e sopratutto Vedere tantissime cose che andando cosi veloci ci sfuggono. Poco male, la pianura padana pur avendo tante cose da offrire preferisco ancora i paesaggi montani.
La partenza e prevista a Riva del Garda, ma prima devo procurarmi una mountain bike (cosa assolutamente facilissima a Riva).
Ok, sono pronto per trascorrere una sana domenica all'aria aperta sui miei soliti sentieri e siccome conosco molto bene la zona il gruppo decide che oggi gli faro io da guida. E io che pensavo di essere un ospite zitto zitto, quatto quatto.
Si parte sfilando per le vie del centro di Riva del Garda per imboccare la splendida strada del Ponale.

La strada del Ponale (foto di repertorio)


Il ritmo e proprio come piace a me, tranquillo. Arrivati al lago di Ledro si decide di prendere qualcosa da mangiare una volta arrivati in cima. Io seguendo alla perfezione la dieta del ciclista mi prendo un bel Kebab accompagnato da un ottimo integratore di sali minerali – una lattina di Becks (avevano solo questa). Per ingannare l'attesa sto valutando di mangiare una barretta energetica, ma qualcosa va storto e prendo un trancio di pizza radicchio e salsiccia e una Becks (tanto per cambiare). Finito lo spuntino lasciamo il lago di Ledro e imbocchiamo una lunga strada cementata che ci porta fino a Bocca dei Fortini e da li in un battibaleno a Baita Segala. Posto perfetto per mangiare, all'interno subito approfittiamo del fuoco e acceso per scaldarci. Si mangia, si beve, si chiacchiera, si scherza nessuno ha fretta, anche perché fuori fa abbastanza fresco con una nebbiolina per niente simpatica. Si prosegue sul sentiero per Passo Rocchetta dove solitamente si gode di un bellissimo panorama sul Lago di Garda e sul massiccio del monte Baldo e Altissimo, oggi purtroppo questa vista ci e negata.

Sempre foto di repertorio (cosi sapete di cosa parlo)


Mi dispiace per i miei compagni che dopo un lungo viaggio in macchina non riescono a godere appieno di questo paradiso della mountain bike. Al passo inizia la parte vivace del giro, dove ci si ferma meno a contemplare i panorami, si cerca una bella scarica adrenalinica.
La discesa e su un sentiero che e abbastanza scorrevole, ma mai banale con dei tornanti stretti, altri meno stretti ma con qualche gradone a metà e infine anche qualche passaggio molto impegnativo con il dessert su un bel pezzo di ghiaia spessa. Io stresso parecchio la povera bici a noleggio (un po mi fa pena), ma alla fine resiste fino in fondo alla parte sconnessa. Nell'ultimo pezzo ripercorriamo al contrario la strada del Ponale fatta in salita fino al lago. Prima di salutare i miei nuovi e vecchi amici raccolgo le impressioni positive del giro. Bene sono contento che gli sia piaciuto.
Nei giorni seguenti e apparso questo post sul forum.
http://www.mtb-forum.it/community/fo...91&postcount=1

Bene dopo i 1200 metri di questo giro e l'ottima compagnia, adesso posso tornare a casa contento. Già tornare a casa, ma io sono li in bici e fare la Gardesana occidentale di domenica sera non e proprio salutare, con le sue strette gallerie e la moltitudine di curve piene di macchine (la domenica sera per fare 30 km si riesce a fare anche un ora e mezza di coda). Cosi scrocco un ultimo passaggio fino ad Affi per percorrere strade un po più tranquille.
Sono ormai le cinque passate quando mi scaricano, me,bici e bagagli, all'uscita dell'autostrada. Ultimi saluti veloci, carico la bici come ormai faccio tutte le mattine da una settimana a questa parte e mi metto in viaggio. A metà strada da Peschiera viene buio, ma mi viene in aiuto il mio bellissimo e potentissimo impianto luci alimentato a dinamo, luce a inquinamento zero o quasi se non calcoliamo le scorie che produco io. Arrivo sulla strada principale nei pressi di Lazise e qui mi imbatto nel traffico domenicale. Come sono belli tutti fermi in coda, io invece con il mio mezzo ecologico gli sfreccio di fianco. Mi concedo un ultimo giretto a Peschiera del Garda e poi punto verso casa sulla ex statale, ormai e tardi e ho voglia di arrivare a casa, anche perché non ho ancora cenato. Percorro gli ultimi 10 km spingendo il più possibile (ho fame) e alle nove e mezza si conclude il mio viaggio cominciato più di una settimana fa prima con il forum raduno e poi con una bellissima esperienza di cicloturismo.

La maggior parte della gente e contenta di tornare a casa, magari di riposarsi dopo le fatiche, ma io mi trovo meglio in giro per il mondo, anche non in posti esotici e mistici, basta andare.
Domani si ritorna alla solita monotonia di tutti i giorni, ma per fortuna esperienze cosi si possono ripetere, basta volerlo, per Vivere davvero.

Per gli amanti della numerologia in questa settimana ho percorso 670 km sulla bici da turismo e un centinaio in mountain bike compreso il forum raduno e altre gitarelle fatte.

Un saluto a tutti e alla prossima avventura.