venerdì 17 febbraio 2012

Rispolverando...



Girando qua e là tra i miei files, ecco rispuntare una vecchia registrazione - Ottobre 2009 - fatta durante la salita al Carega. Io simulavo il ciclista maleducato, un po' esaltato (lo si denota anche dagli occhiali), molto incivile, che pur di non perdere tempo a rimettere in tasca la confezione vuota del liquido energetico appena trangugiato, getta il tutto per terra, inquinando e deturpando l'ambiente.
Il gruppo di escursionisti amanti della natura, accortosi del fatto, reagisce e attacca più o meno efficacemente il ciclista maleducato. Ma guardate un po' Mauro cosa combina....

giovedì 16 febbraio 2012

nella neve

Ieri mattina, ore 6,00...mi alzo, guardo fuori dalla finestra e vedo tutte le strade imbiancate. Non ho voglia di tribulare in auto sulla neve perciò ritorno a letto. Da sotto le coperte mando un messaggio a Dario: " troppa neve sulle strade. Non vengo. Elena"...e ritorno a dormire al calduccio.

Alle 6,30 mi risveglio e ho un dubbio....se Dario non l'avesse ricevuto? Allora ripeto il messaggio e stavolta lo spedisco a Wilmer....e poi ritorno a dormire chiudendomi a riccio nelle coperte.

Dopo pochi minuti mi chiama Wilmer rassicurandomi sulle strade che sono pulite ma oggi non ho voglia e gli dico di no, non vengo!

Mi rimetto sotto le coperte ma non dormo più. I vestiti sono già pronti e anche lo zaino, tutto preparato per bene la sera prima. Sono sicura che se ora dò ascolto alla mia pigrizia, mi perderò un giro stupendo......UN GIRO STUPENDO......NOOOOO: ore 6,40... salto fuori dal letto come una molla, 7,00 sono già al casello in autostrada per Peschiera-Affi.

Mentre guido mangio due banane, poi prima di Affi vedo un autogrill dove mi fermo per la colazione. Lì mi raggiungeranno Wilmer e Dario.

Il ritrovo è a Garda-Valle dei Molini dove ci "aspetta" Bobo.

L'aria è gelida, ci sono -5°, il cielo è grigio scuro e una leggera foschia avvolge tutto. Visto che è una valle di torrenti, partiamo pedalando con attenzione. I locals ci avvertono che sotto la neve fresca c'è uno strato di ghiaccio sullo sterrato.

Proseguiamo a buon ritmo. Inzia a nevicare forte e la neve scenderà così per tutto il gorno.

Ci fermiamo sotto una tettoia di un albergo chiuso...una banana, una crostatina, una mela... e poi via di nuovo verso Prada. Al bivio per il Monte Baldo, la neve sulle strade comincia ad essere sempre più abbondante però è ancora pedalabile anche se con qualche sbandata di ruote. Ma il bello della giornata verrà fra poco, al bivio per Malga Monteselli!

Scegliamo questa alternativa perchè sappiamo poi che la discesa sarà super!

La neve è fresca e alta almeno 40 cm. Sembra farina, se soffi, si alza un velo di zucchero che appiccica tutti i guanti di lana e si formano dei ghiacciolini trasparenti fra le dita. Mi diverto un mondo, provo a pedalare, la bici va dove vuole lei, mi impunto e riprovo...pedalo due metri e sbando...riprovo... pedalo un metro e sbando...riprovo! Non mollo e vado avanti così fino alla Malga.

Da lì inzia un sentiero invisibile con la neve, impraticabile, dove carichiamo le bici a spalle e arriviamo al pratone dove io qualche anno fa scivolai e scesi a "pelle di foca" fino in fondo! Indossiamo le protezioni che terremo poi fino alle auto e scendiamo. Parte Dario, due metri e birola giù dalla bici al rallentatore. Un bel cappotone e giù tutti a ridere! Parte Wilmer e arriva in fondo. Si gira e mi dà le direttive. Elena! Non frenare, alza il culo dalla sella, segui la linea che ha fatto Dario. VAI! E via che sono partita! Un polverone fra le ruote, non sapevo se ridere o piangere dall'adrenalina che avevo addosso...insomma sono arrivata giù coi piedi sulla bici! Magica! Momenti indimenticabili, il bosco così coperto di neve... sembrava di entrare nel tunnel delle favole, i rami si piegavano a dx e a sx verso di noi, carichi di un cappotto immacolato, il silenzio assoluto e poi qualche ramo che si scrollava d'improvviso quel fardello bianco mentre io pedalavo e rimanevo così tutta imbiancata. E quanto ridere per le cadute che ho fatto. Mi sentivo come i birilli, cadevo da una parte e poi dall'altra e Wilmer che mi urlava: " NON toccare i freni"! E io a rispondere: "come faccio! Le mie mani sono indipendenti dal mio cervello! Frenano da sole!!!! Mi alzavo tutta bianca e ridevo e mi dicevo: "che pirlo" che ho fatto e poi.....che "pirla" che sono a cadere così! E' stato tutto stupendo, dalla partenza col gelo fino all'arrivo. Mi sentivo euforica, soddisfatta per questa fatica condivisa con i miei più cari amici, Wilmer, Dario e Bobo.

Se fossi rimasta a casa, avrei perso tutti questi meravigliosi momenti che fanno sentire una persona felice della propria vita.

Ora sono al lavoro, ma col cuore sono con voi. Grazie amici.