giovedì 7 luglio 2011

Monte Crestoso

"Il momento è maturo" Dice Mauro ai BdB "Pota, allora andiamo" Risponde Dario. La salita al Monte Crestoso viene programmata per un bel sabato: sveglia presto e con un'aria frizzante si parte da Bovegno verso i monti e verdi prati. Siamo in otto: io, Dario, Mauro, Elena, Vito, Simone, Claudio e si festeggia il ritorno di Gianfranco in sella con i BdB. È previsto un giro all mountain fess, quindi con parecchi punti a spinta, ma a noi interessa soprattutto raggiungere quella benedetta cima e poter ammirare dalla sua sommità il mondo circostante. Non abbiamo paura della fatica, non saliremmo in nessun altro modo se non con le nostre gambe ed il nostro sudore.

L'aria è tersa, limpida, si vede in lontananza con grande facilità e nitidezza; il sole brilla più del solito e c'è una splendida luce per scattare delle belle fotografie, o fare filmati. Le strade spesso prendono pendenze impegnative, il fondo è smosso e, ad esclusione di Dario, occasionalmente ci tocca metter giù il piede o fare dei tratti con la bici al fianco. Siamo dei duri, ma pur sempre umani... (fatta eccezione per il già citato Dario che sale in bici su qualsiasi fondo e con qualsiasi pendenza; un alieno).

Vito dice di soffrire l'altitudine e di patire un po' d'affanno, ma nessuno gli crede visto che le sue gambe sono sempre in tensione, i suoi muscoli pronti a spingere rapporti impensabili per qualsiasi altro biker, fatta eccezione per l'allievo alieno.. indovinate chi? A Malga Stabil 'fiorito' ci fermiamo per una pausa ed ecco arrivare prontamente una bella nuvolotta grigia a coprire il sole e a stimolarci la pelle d'oca. D'ora in poi ci sarà ben poco da pedalare, ma siamo contenti di trovarci in questa posizione privilegiata, a guardare il lago di Garda spuntare all'orizzonte, il Maniva e l'Adamello, che sembrano esser lì, a portata di ruota.

In valle, un gregge di pecore si sposta alla ricerca di un pascolo migliore, sotto la sovrintendenza del cane pastore; siamo così lontani che sembra di vedere un gruppetto di afidi spostarsi da un bocciolo di rosa ad un altro più succulento. La natura è in armonia, una danza piacevole di tanti elementi diversi, molto spesso contrastanti: da una sommità rocciosa si staccano alcune grosse pietre, ed ecco ne scaturisce un gran polverone ed un frastuono che ci annichilisce.

I fiori. Siamo affascinati dalla moltitudine di colori delle specie che si trovano nei prati attorno a noi: giallo, rosa, bianco, viola, azzurro. Il vento si leva forte e scuote un mare di fili d'erba mentre iniziamo la discesa dalla vetta del Crestoso. Un'altra cima conquistata, un'altra discesa meritata. Ma le sorprese non sono finite: di creste se ne trovano almeno tre, ed altrettante sono le risalite con la bici in spalla. La fatica incomincia a farsi sentire, la carica della molla è sul punto di esaurirsi, ma quando inizia la discesa ritorniamo a saltellare giù dai prati.

Ad un tratto la bici di Vito si impunta ed il cavaliere viene disarcionato: nonostante una forte contusione alla coscia, si fa coraggio e prosegue imperturbabile, o quasi...
Credevamo di aver terminato la nostra razione di fatica, dopo l'ultima cresta, invece un lungo traverso che ci porta alla Capanna Remedio, è forse ancor più duro della parte alta del giro. Dopo tanto sudore, tanta fatica, nel vedere un rigoglioso torrente con tanto di vasche più profonde, decido di tuffarmi in un bagno refrigerante. Mi spoglio e mi immergo, seppure per pochi minuti, dato che l'acqua è molto fredda e dopo pochi istanti non riesco più a tenere i piedi in ammollo. Splendida la sensazione di libertà che si prova in questi momenti, quando ci avviciniamo alla condizione primordiale dell'uomo, quando il legame con la natura era più forte, quando c'era armonia.

Oggi siamo distratti da tante cose, ma quando tocchiamo con mano la natura, proviamo sensazioni rivitalizzanti. I giro sul Crestoso di Mauro, appunto, è un giro rivitalizzante.



BdB - il Cerchio - Monte Crestoso from Bikers di Brescia on Vimeo.

martedì 5 luglio 2011

lunedì 4 luglio 2011

a Sant'Antonio

... per Domenica Dario ha già le idee chiare: ha intenzione di andare a trovare Mauro e gli Orma a Sant'Antonio di Nave; vorrebbe partire da casa in bici da corsa ed evitare quindi il trasferimento in auto. Io invece, dopo il bel giro su asfalto portato a termine sabato, ho voglia di fare MTB ed invito Dario a farmi compagnia per un giro in relax con destinazione sempre la festa di Sant'Antonio. Per la giornata ho intenzione di concludere il test della Marin Hamilton che mi ha mandato in prova Mauro di Raceware (ecco il test). Dario, considerate le sue capacità artistiche, mi farebbe da assistente fotografo.

Pronti, ciak, azione.

La sveglia questa volta non suona ad un orario proibitivo, il mio corpo ringrazia.
Raccolte le mie cose, raggiungo il neo-bitumaro a Verola e con un forcone lo punzecchio per farlo salire in auto, dopo averlo convinto di aver convertito il motore del mio Caddy ad urina, finalmente sale.
La strada fino a Nave è poca, in breve tempo siamo al punto di partenza e partiamo scattanti come non mai in sella ai nostri ferracci dalle gomme tassellate.
Siamo così abituati alle medie alte registrate in salita con la bici da corsa, da superare diversi stradisti pur avendo una certa zavorra da trascinare a monte. La Hamilton è in configurazione dual speed, con il rapporto originale 32x22 addizionato di un 38% durante il trasferimento su asfalto, che toglierò per le rampe.

"Tutto bene là dietro? Vado troppo forte?" - "Eh, ensoma..." borbotta con un briciolo di fiato Dario.
La sua full supera i 16Kg, e le gomme hanno una scorrevolezza nulla; si deve spingere al massimo per farla camminare...
Rifiatiamo un attimo e dopo un breve tratto di discesa da Conche, prendiamo la cementata che sale ripida sulla montagna: la ricordo bene avendola già fatta con Mauro, Orlando... e poi Milzo ed i BdB. Non credo di riuscire a farla tutta in sella; è molto ripida.

Col 32x22 spingo sui pedali e tiro con le braccia, la bici va su, incredibile!

Dario va avanti, poi si ferma e inizia a scattare fotografie. La cementata dura meno del previsto ed inizia subito un bellissimo single track. Fai così, fai colà; sono come un modello che viene posizionato dal fotografo per ottenere l'inquadratura migliore. La giornata è splendida, il sole si fa sentire sulle braccia ed il coppino già ustionati, e se ci voltiamo, riusciamo a scorgere alle nostre spalle il Lago di Garda.

In valle, dalla strada, provengono i fastidiosi rumori del traffico, soprattutto delle motociclette, che invadono questa zona ricca di strade dalle curve sinuose. Se almeno fossero silenziose, darebbero meno fastidio...

Ci isoliamo nel bosco per trovare un po' di tranquillità e dopo un breve tratto a piedi riprendiamo a scendere. C'è qualche tratto tecnico che ricordo di aver percorso a bomba anni fa con una Marin Quake, anche lei in prova... con questa bici invece faccio fatica ed inoltre non voglio fare danni.

La discesa verso Caino è molto carina, il sentiero è un po' scavato dagli enduristi ma ancora in buone condizioni; la bici si comporta bene anche dove ci sono delle rocce smosse, le ruotone da 29 pollici aiutano molto nel superamento degli ostacoli. Da Caino ci aspetta una breve risalita per raggiungere il luogo della festa; sulla rampa finale, mollo agli ultimi metri, poi un breve single track ed eccoci nei bei prati di Sant'Antonio.

Vediamo in nostri amici Mauro, Mary, Simone, Roberto, Angelo... tutti all'opera a servire panini con salamelle, patatine fritte, formaggio fuso, birre, bottiglie di bianco ... è una grande festa!

C'è un po' di ressa e ci mettiamo in fila per mangiare qualcosa. Velocemente veniamo serviti e ci accomodiamo sotto i tendoni predisposti per l'occasione. Impeccabile l'organizzazione.

Il momento più bello viene quando la ressa di gente affamata si placa, ed i nostri amici hanno la possibilità di sedersi con noi a chiacchierare. Ci vengono offerte delle buonissime torte ed un fresco prosecco ci solletica la gola con le sue bollicine.

Quante belle risate e che bei discorsi con Mauro, Angelo, Roberto. Nel frattempo a Dario cala la palpebra per il bicchierino di troppo e noi ridiamo nel guardare il suo sguardo assonnato...

È il momento dell'estrazione dei biglietti della lotteria: una bicicletta mountain bike è tra i premi in palio, chissà se toccherà a noi... una discesa e sarebbe da buttare. Oppure il televisore! Il pomeriggio fila così in allegria ed arriva per noi il momento di ritornare a casa. Ringraziata la compagnia di Sant'Antonio,  ritorniamo in sella e per una sconnessa mulattiera ritorniamo a valle e alle macchine.

E così un'altra piacevole giornata è trascorsa, in compagnia di amici, in tranquillità. Sarebbe bello un giorno organizzarsi con gli Orma per un bel giro tutti insieme, in mountain bike, magari una due giorni sulle Dolomiti...

Dai, facciamolo! Non siate timidi!


(foto by Dario Gnali©)