mercoledì 10 luglio 2013

VALTROMPIA TOUR

domenica, 07 luglio 2013

Ore 6,15. Parto da casa con la mia Giant 29er full e con lo zaino strapieno di ricambi di vestiti e antiacqua. Le previsioni danno temporali un po ovunque ed io vado a fare IL GIRO BDB in alta quota così mi organizzo per il peggio.
Il ritrovo è pasticceria Possi a Concesio. Lo confondo con gelateria Possi, qualche centinaio di metri più indietro del punto stabilito.
Perdo così il passaggio in macchina e gli amici.
Quando mi accorgo del mio errore è troppo tardi.
Desidero tanto fare questo Tour della Valtrompia. Decido senza pensarci tanto di partire in bici verso Collio.
Grazie alla traccia che mi ha passato gentilmente Ormauro, arrivata a Collio, giro verso Memmo e comincio a salire, salire e salire............
La vallata della Valtrompia è rigogliosa e i maggiociondoli sono nel pieno della fioritura. L'aria è afosa  e inizia a formarsi qualche nube scura in cielo.


Mi avvicino pian piano alla Valle di Sarle. La mulattiera si fa ripida. Sono sudata, mi fermo e bevo cercando un po di fresco.

Provo con tutte le  forze di pedalarla fino in cima alla Malga. Ce la faccio, però consumo molte energie, troppe, e questa sbruffonata la pago dopo nel salire alla Malga Stabilfiorito.

Inizia anche a piovere, dapprima qualche goccia e mi illudo sia una cosa passeggera. Purtroppo non è così. Infatti arriva un temporale così forte che l'acqua che cade in terra sembra fumare.
Incontro una mandria di mucche. Ed anche il padrone. Sta ritto in mezzo al prato, con lo sguardo perduto sui crinali. Ogni tanto si gira e manda un urlo sonoro alle vacche che si spostano verso le reti di recinzione.
Lo saluto. Mi ricambia con un'alzata di mento e la sua occhiata accigliata da pastore che non ama la civiltà.
Alla Malga Stabilfiorito faccio una pausa velocissima. Pensavo di fermarmi all'interno del rudere, ma con sorpresa trovo tutto demolito. La stanno ristrutturando, finalmente.

Il tempo per un'autoscatto, una barretta e poi riparto veloce.
Mentre spingo la bici, mi accorgo dei fiori bellissimi che spuntano da ogni angolo di roccia. La genziana punteggiata, gialla oro con tantissime gocce nere all'interno mi abbaglia. E' stupenda e sembra la regina fra gli altri fiori.

Sono quasi alla fine dello scollinamento. Incontro alcuni ragazzi che scendono con bici da DH. Mi dicono che sono saliti al Maniva in furgone ed ora scenderanno per sentieri freeride. Comoda la vita così meccanizzata!
Arrivo al Passo 7 Crocette. In questi due mesi l'ho percorso già tre volte. Ed ogni volta, quando scollino, mi trovo questo cumulo di pietre nere e brillanti, piene di licheni, con queste sette croci allineate. Mi fanno sempre ricordare il tempo in cui da piccola, mia nonna mi raccontava  storie di streghe e banditi e mi faceva spaventare.
Prendo il sentiero che porta al Maniva. Piove sempre, però sono ben coperta. Sto molto attenta perché nel superare alcune pietre sporgenti, mi accorgo che è facile sbandare.
Pian piano arrivo ai ruderi del Casermone del Maniva.

Già al Passo, il Garmin mi dava batteria scarica, ma sapevo il sentiero da prendere.
Ora il Garmin si è spento del tutto. Devo fare la discesa ma non so l'imbocco.
Decido per la scelta più facile. Sta ancora piovendo e sono stanca.
Devo arrivare anche a casa. Arrivo al rifugio Bonardi, non entro perchè è stracolmo di gente chiassosa e rumorosa.
Stavo così bene da sola in mezzo a questi sentieri infiniti, che girano attorno alle montagne e non  hanno fine. Mi sento fuori luogo, mi cambio i vestiti bagnati sotto una tettoia dell'albergo e poi parto. Scendo per asfalto piano piano e mi godo gli ultimi scorci di montagna prima di ritornare alla civiltà e all'afa della valle.

Arrivo a casa alle 19,00. Una doccia esagerata e poi...................................................il sonno degli orsi.
Domani mi sveglierò felice e sognerò queste montagne per tutta settimana.

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