giovedì 1 luglio 2010

La prima volta...

... la prima volta, che emozione! Sono un po' agitato, si lo confesso, è tutto il giorno che ci penso. Chissà come sarà. Non vedo l'ora.
Ieri sera, grazie a Spiedo dei Los Lobos ho provato per la prima volta la bici da corsa. La preparazione del mezzo è avvenuta la sera prima: il copertone montato è troppo largo e tocca la forcella, viene sostituito con un continental dal profilo più sottile, gonfiato a 7 bar
Poi si regolano sella e manubrio. Salgo sul mezzo. Ommammamma...

Ieri sera dopo il lavoro mi trovo con Spiedo all'imbocco dell'autostrada, pochi minuti e raggiungiamo Fidenza. La tensione sale.
Usciamo dall'abitato con i suoi centri commerciali, i suoi prefabbricati di cemento e raggiungiamo la zona collinare, con belle villette, chiesette, e stradine a misura di bicicletta, poco trafficate e dall'andamento sinuoso.
Mi cambio e dopo parecchi anni rimetto i pantaloncini di lycra, un ritorno al passato, quando in tenuta xc giravo con l'alpinestars e la K2 pro-flex, come per la prima uscita con i BdB al Baremone.

Poco dopo le 19 si parte. Subito discesa, sono prudente, devo ancora adattarmi al manubrio stretto, alla posizione di guida, ai freni poco performanti. Mi tengo saggiamente in coda. Poi inizia un lungo tratto in falsopiano, sembra di essere in discesa tanto si viaggia, invece stiamo pedalando il leggera salita
Vedo il gruppo agitarsi, siamo alla prima salita ed io sono ancora sulla corona più grande, di dimensioni enormi, non so quanti denti possa avere. Quando decido di scalare sulla corona più piccola la catena cade. Ecco. Velocemente rimetto la catena in sede e riparto, tutti mi incitano a riprendere il primo del gruppo che ha allungato.
Si perché, per aumentare la suspence, il divertimento, si assegnano dei punti di una speciale classifica a chi transiterà per primo su in cima. Altri punti in base all'abbigliamento, alla presenza o meno di integratori nell'acqua della borraccia, al rutto più clamoroso durante la salita... etc
Fatto sta che mi ritrovo davanti. Non so dove finisca la salita, quindi spingo ma non troppo. Ad un certo punto Ema - sulla sua bdc singlespeed, mi passa come un fulmine: uau! Ad un certo punto molliamo e ci rilassiamo, in questo frangente lo supero. Si scoprirà in seguito che il traguardo volante si trovava più avanti, e che quindi sono transitato davanti al mio compagno di salita.
Dopo la salita un tratto di discesa: cerco la guida e la traiettoria pulita, evito le buche. Non sono certo un fulmine, ma me la cavo. Un po' di apprensione c'è sempre. Seguiranno altre salite tra cui quella al castello di Tabiano, estremamente veloci da percorrere in sella ad un mezzo così performante. Che belle sensazioni.
Quei copertoncini sottili e lisci filano sull'asfalto, le asperità del manto stradale si avvertono nei dettagli, le buche e i tombini sono come crateri, voragini senza fondo; occorre prestarvi attenzione. Più di trenta km sono volati in un baleno, senza fatica. Come giretto serale, è stato davvero piacevole. In seguito ci siamo seduti a tavola, in una bella trattoria e abbiamo cenato a base di torta fritta (gnocco fritto), affettati misti (io no), e formaggi. Mentre il resto del gruppo partiva all'attacco della grigliata mista, io mi sono mangiato un bel primo a base di spaghetti integrali fatti in casa con pomodorini freschi e ricotta stagionata. Poi i contorni: patate al forno e una insalata mista. Dopo il caffé si è ripresa la strada per casa e alla bell'ora dell' 1:00 mi sono fatto la doccia e poi letto.

Il tour de Fidenz è iniziato, ed è iniziato nel migliore dei modi.
Una bella serata, molto piacevole e per questo ringrazio tanto i Los Lobos ed in particolare Spiedo che ha fatto in modo che potessi pedalare col gruppo sulla bici da corsa.

Un altro fine settimana...

Un altro meraviglioso fine settimana alle spalle, due giorni da favola tra le montagne, con fantastici amici. Quante risate! Che pedalate, che fatica!

Sabato è il compleanno di Dario, che ha in programma una bella giornata con i genitori ai fienili di Rest. Decide comunque di meritarsi il pranzo che verrà, pedalando da Idro fin lassù alla massima velocità. In un attimo è arrivato e gli toccherà attendere l'arrivo dei suoi. Poi l'abbondante pranzo e felici momenti con la famiglia. Bravo Dario, e tanti Auguri!

Noi, salutato Dario a Idro, proseguiamo verso Storo e poi Bezzecca.
Qui io e Wilmer abbiamo l'appuntamento con Mauro, Carlo, GFavier, Gilbomorris e Gigi. In programma il periplo del monte Cadria. Si percorrono mulattiere già note, la strada sale nel bosco, bellissime le fioriture dei maggiociondoli (Laburnum anagyroides). Iniziano i saliscendi e Favier inizia con le sue simpatiche lamentele. La natura è splendida, rigogliosa, le forestali ben tenute. Lungo i sentieri qualche albero è caduto e ostacola il nostro passaggio, "eh ma il sentiero è troppo sentiero"... "e gli alberi sono troppo alberi"...

Mauro spinge per accelerare i tempi e ridurre le pause al minimo, anche se la voglia di sostare in quei bei posti è sempre tanta. Tranne vicino ai laghetti infestati dalle zanzare...
... "eh ma quante zanzare, e le zanzare sono troppo zanzare, e le mosche sono troppo mosche" (Favier continua con le sue lamentele)

In salita Mauro, col sostegno di Carlo, si ingarella con Wilmer per chi va più forte e così i poveri cristi di Gilbomorris, Favier e Perse, devono spaccarsi le gambe per raggiungerli...

Poco prima dello strappo finale di 400 mt di dislivello si transita per una malga con fontanona d'acqua fresca: "eh ma l'acqua è troppo fredda e troppo acqua"... verrebbe voglia di fargli fare una bella doccia.

Ultimo tratto, ma molto breve, bici in spalla e poi inizia la discesa. Il primo pezzo a scivolone su ghiaione in contropendenza è ostico. L'aderenza è 0.
Poi il sentiero diventa più semplice e ci si diverte a consumare i tasselli della spalla destra dei copertoni per via dell'inclinazione. Infine ultimo tratto explo lungo un sentiero veloce con tratti a sorpresa. All'improvviso infatti spuntavano tratti tecnici o bruschi cambi di direzione che a volte ci hanno colti alla sprovvista.

Come sempre tanto divertimento. Giro piuttosto impegnativo che ci ha però entusiasmato per i luoghi incantevoli. Complimenti a Mauro per averlo progettato così bene. "eh, ma è in senso orario... mai più giri in senso orario". E così Favier ha concluso in bellezza la sua giornata da simpatico spaccaballe.

Dopo birra e panino gentilmente offerti da Dario il giovane festeggiato, l'atmosfera improvvisamente cambia: ha inizio la seconda puntata de "Back to Nature" - quando gli uomini selvatici si rincoglioniscono -

Dopo lo spuntino saliamo in macchina con destinazione Bagolino.
Siamo sudati ed accaldati dopo la giornata in bici. Dario ha precedentemente individuato un punto lungo il torrente in cui ci si potrebbe aspergere. Wilmer aggrotta la fronte :il-saggi: ma poi alla fine cede sotto i colpi di due pazzi furiosi come noi.
Ai bordi della pista ciclabile, una scalinata ci porta a livello del torrente. Ci spogliamo e ci lanciamo a capofitto nelle fredde acque. È come quando dalla sauna si passa al bagno nella neve: il corpo viene scosso violentemente, e sbuffiamo come 3 grossi leoni marini nel momento in cui, dopo ore passate al sole, si tuffano nel mar Baltico.
Solo che i leoni marini non emettono urletti gai... :smile:
O forse si.

Fatto sta che freschi di bucato raggiungiamo Bagolino ed incominciamo la ricerca di un prato dove posizionare la tenda. Molte aree sono recintate, facciamo fatica ma alla fine individuiamo un bel posto. Il prato non è demaniale quindi chiediamo il permesso al proprietario, che gentilmente ci dà il via libera.

La tenda è pronta, ora si deve pensare a riempire la pancia. Nella pineta dove [U]avremmo[/U] potuto campeggiare, c'è una festa con tanti ggiovani, col cappellino, la scimmietta, lancian la siga e non se l'aspettan.... pbdticshhhh :smile:
Almeno c'è da mangiare e da bere, e l'occhio cade su qualche scosciatura o scollatura. Che belle figliuole!
La polenta però è difettata con l'aggiunta nell'impasto della salsiccia, per cui per non morire di stenti, invito i miei amici Dario e Wilmer ad accompagnarmi in pizzeria dove abbiamo un altro incontro con un bel paio di tette. ;-)
Il ritorno alla tenda avviene per le strette vie di Bagolino, e con gli occhi stanchi scendiamo ripide scalinate dai gradini irregolari che ci riportano a livello del torrente. Il suono dell'acqua che scorre ci accompagnerà durante la notte, fortunatamente al momento non abbiamo problemi di incontinenza.
Il risveglio è alle ore 7:00. Smontaggio tenda, colazione, spesa nel negozio di alimentari, e trasferimento a Valle Dorizzo dove inizia il nostro giro.
Nel bosco si fa tutto e c'è pure il bidet.
Poi iniziano le rampe. Molto meglio farle in single speed, a piedi. Col 22x34 si fa più fatica. Poi la valle si apre, splendida, lussureggiante, paradisiaca. Si, il paradiso c'è ed è un luogo di verdi prati, torrenti, cascate, terra rossa, fiori di ogni colore... farfalle... mancano solo le fighe nude che corrono nei prati (sarebbe la ciliegina sulla torta).
Io e Wilmer facciamo fatica. Sarà il giro di Mauro di ieri? Siamo stanchi.
Il Dario invece, giovane come l'acqua, non sente i km del giorno precedente e sale senza fiatare, in scioltezza. Non vedo l'ora di fermarmi a mangiare, ho lo zaino colmo di panini, frutta e la lattina di Sanpellegrino. Buonaaa.

Dario ci indica "la panchina" come luogo per il pranzo. E la panchina non arriva mai, e noi abbiamo fameeee! :rosik:
Ormai allo stremo delle forze, arriviamo alla fatidica. Divoriamo tutto e iniziamo la discesa. La digestione ne risentirà alla grande. In cielo grossi nubi grigie ci fanno ombra, noi volevamo il sole! Il panorama è magnifico, sotto di noi i laghetti ed ecco il sentiero che percorreremo. Siamo bravi in sella alle nostre biammortizzate, e ci divertiamo lasciandoci andare in acrobazie niente male. :celopiùg:
Qualche passaggio va ripetuto: complice la stanchezza, il sasso nella posizione sbagliata, la ruota che va dove vuole lei e ci si ritrova col culo per terra. Amen.
La seconda parte è più tortuosa, la mulattiera è anche scivolosa e dobbiamo concederci delle pause per riprendere fiato e far riposare i muscoli doloranti.
Siamo a valle. Si potrebbe proseguire per il Misa, ma io e Wilmer siamo stanchi ed appagati per il giro compiuto. Dario suo malgrado rinuncia. :medita:
Caricate le bici in macchina, è di nuovo il momento per il bagno nel torrente. L'acqua scorre forte, gelida. Non riusciamo a rimanere con i piedi immersi per più di un minuto, è troppo fredda! Si può dire che ci siamo rinfrescati per bene.
Il pomeriggio è ancora lungo: c'è tempo per una Radler, la salita alla chiesa di San Giorgio e il gelato.
Poi scatta "missione Bagoss - alla ricerca del formaggio di malga". Gli alimentari del paese sono chiusi, l'unica speranza è a Ponte Caffaro. Mauro ha visto bene ed effettivamente è il migliore. È aperto, ci fa degustare il "bagoss per l'uomo che sa vivere", dispone di parecchie varietà del formaggio.
Conclusi gli acquisti si ritorna a casa.
In pianura? Che caldo, che afa, che schifo!

Concludendo devo dire che se si potesse vivere sempre così, si starebbe troppo bene. Sarebbe troppo bello. Il ritorno alla natura, anche se è qualcosa che noi facciamo "per ridere", è effettivamente una serie di esperienze che ci arricchisce l'anima. Quando ci priviamo di qualcosa, ad esempio la doccia calda nel bagno di piastrelle blu, e ci laviamo nel torrente, la nostra anima fa gli urletti gai per l'emozione, perché ha provato l'emozione di qualcosa di selvaggio, di vivo.
La serie continuerà, ne sono sicuro, perché ha troppo successo, e spero vivamente che altri BdB decidano di aggregarsi per condividere con noi queste piccole grandi emozioni.