giovedì 3 febbraio 2011

Comer? Cosa hai detto?

Siamo ormai alle porte di questo nuovo week end; si, è giovedì però io con la mente sono già a sabato, e giusto sabato scorso eravamo alle prese con il freddo gardesano. Una cosa rara, visto che solitamente il lago di Garda ha un clima piuttosto mite, soprattutto se paragonato ad altre zone. Quindi, come dice il Milzo "figuriamoci che freddo deve fare altrove!".
Salita al Monte Comer. Prima o poi dovrò andare in cima per vedere il panorama, non vi sono mai andato; sempre passato vicino, ma fin lassù, mai.
È sbagliato snobbare questi giri, questi monti, anche se minori e apparentemente poco significativi, regalano comunque delle belle soddisfazioni. La salita può essere un po' noiosa, ma con le varianti di qualche conoscitore del Garda come Gigi e Milzo, diventa piacevole. Attenzione alle rampe micidiali che si trovano ad un certo punto nel bosco; sono da spezzare le gambe. Un po' di fine nevischio scende dal cielo grigio. "Che fret!" - "Ho scelto la giornata giusta per metter i pantaloni corti!"
Gilbomorris ritorna in bici dopo un periodo di stop forzato, poi c'è Frog, Bobo, Dariuz e Demon.box. Milzo e Gigi guidano il gruppo, sono i cartografici: me li immagino intenti a disegnare qualche nuovo giro, come il buon Mauro, quel giorno in esplorazione a piedi. C'è anche Diego BP che sta tentando di smaltire gli aperitivi con i giri in bici, vedrai che riuscirai a farti venire ancora più fame andando in MTB.
Giulien mette il naso nei negozi, saluta a destra e a manca, ed è un tipo sonoro. Una secchiata d'acqua ghiacciata in paese, con l'arrotino, se la sarebbe meritata...
Nel bosco una spessa coltre di foglie imprigiona le nostre ruote, il terreno è duro e ghiacciato, e alle piane, con quelle splendide piante ed il panorama, tutto è incantato. L'ultimo tratto di single track nel bosco, poi lo strappetto finale a piedi e siamo all'imbocco della discesa. Si mangia tremanti, con i denti che sbattono per triturare il torrone, ma anche per il freddo. Si cerca di far presto, ma dagli zaini continuano ad uscire panini, dolci, frutta; si fa il pieno di calorie.
Il primo tratto di discesa è in qualche modo ovattato; se si dovesse cadere, si sprofonderebbe completamente in un materasso di foglie e piccoli rami, ma le pietre sono in agguato. Meglio stare in campana. Come quella all'Eremo di San Valentino, un luogo arroccato ideale per isolarsi e contemplare. Mi manca un po' di sana contemplazione, quella in silenzio, seduto a guardare il mondo e se stessi. Con un bel fuoco al proprio fianco, magari, viste le temperature non propriamente concilianti la meditazione.
E la rocambolesca attraversata della zona franata? Tra mille alberi caduti? Giusto per fare un po' di fatica in più e non dover rinunciare ad un bel tratto di sentiero alla conclusione del giro. Ed al momento dello spuntino, se il pizzaiolo di Toscolano sta facendo il pisolino, le pizze ce le fa il cinesino baffettino.

Il racconto filmato:


BdB - Comer - San Valentino from Bikers di Brescia on Vimeo.