sabato 6 febbraio 2010

Strada Valeriana by Mauro



Un'altra bella giornata in compagnia...
Il tempo tiene, ci si aspettava qualcosina di meglio, ma piuttosto che piova, meglio così: nuvolo, un po' di foschia, e il sole che non ha la forza di farsi largo ed imporsi...
Parcheggiate le auto a Marone, si fa un bel tratto di trasferimento su asfalto prima di raggiungere i primi tratti di mulattiera. Siamo sulla Valeriana! Non mancano ripidi strappi, ma anche dopo un bel po' di strada si guadagnano solo pochi metri di quota.
Un tratto della Valeriana ha perfino i cartelli di divieto per le bici: poveri ciclisti, ormai trattati alla stregua di pirati della strada. Sarebbe sufficiente affiggere un cartello che obblighi a mantenere una velocità ridotta con la bicicletta e affidarsi al buon senso della gente (È ovvio che i pedoni hanno la precedenza).
In prossimità di Zone la salita si fa più costante, saliamo di quota e raggiungiamo il Passo Croce di Zone. Sul suolo neve bagnata, un vero pantano bianco, si fatica anche nel primo tratto di discesa. Come al solito ci divertiamo come dei bambini, e se il fondo è viscido e ostico, tanto meglio, vuol dire che faremo una scorpacciata di adrenalina...

I luoghi sono incantevoli, con il lago dalle acque chete...
chissà che alla fine rompano davvero i ponti (vedere il detto).
Si perché è triste vedere enormi piloni di cemento deturpare l'ambiente in maniera drastica.
Un tempo le strade venivano faticosamente plasmate sulle forme della terra.
Ora piloni di cemento armato alti centinaia di metri, cavalcavia e nastri di nero asfalto sommergono interi paesi e belle valli, come un fluido blob inarrestabile...
E' questo il prezzo da pagare per il progresso? È troppo tardi per tornare indietro? Io vorrei tanto regredire, ragazzi... e voi?

domenica 31 gennaio 2010

La Mtb ecosostenibile

Niente pistini artificiali, dossi, cunette, sponde, rampe, trampolini di lancio ecc... Solo quello che la natura ci regala, ci offre: pietre, terra battuta, fango, foglie, rami... Per certe persone, il ciclista in Mountain Bike rovina i sentieri, erode il terreno, disturba la quiete della montagna. Non generalizziamo, prego. C'è chi, il nostro gruppo ne è un esempio, vive la mountain bike in sintonia con l'ambiente meraviglioso che ci circonda... rispettando la natura. E quando si interviene in qualche modo, è per recuperare tracce già segnate, utilizzate in passato e dimenticate... Così han fatto Chikko e Gigi, che con un certo sacrificio, hanno ripulito un vecchio sentiero, liberandolo da rami, tronchi caduti. Ieri l'abbiamo inaugurato, godendo parzialmente della novità. Parzialmente in quanto la neve ha reso la cosa parecchio difficile: in certi punti non ri riusciva a rimanere in piedi... Bella giornata, come testimonia il filmato qui sotto. Grazie quindi a Chikko e Gigi per la bella opera di recupero. Non mancheremo, col bel tempo, di ripercorrere il bel 31/12. A presto!