sabato 18 settembre 2010

Sulle Orobie

Domenica i Bikers di Brescia gireranno sulle Orobie



Andremo al rifugio Cazzaniga e da qui al passo Baciamorti. Giro che proviene dalle inesauribili proposte di Orma (che non sarà presente), di sicuro sarà un bel girone.

mercoledì 15 settembre 2010

Ed il video è qui!

Il video del magnifico fine settimana sulle Alpi Sarentine. Un bel ricordo di questa ennesima avventura in compagnia di Mauro, Claudio e Dario...

La mountain bike per come la intendiamo noi... coca leh!


martedì 14 settembre 2010

Rifugio Croce di Lazfons

Ecco il racconto di Perse condito da qualche splendida foto di Dario.

....Ciao a tutti i BdB e forumendoli che ci seguono!
Sono di nuovo attaccato al computer dopo un ennesimo fine settimana trascorso in montagna. Quest'ultimo è stato un week end decisamente splendido.

Venendo alla due giorni a Lazfons: che bello vivere così!
Quando ero bambino, e frequentavo l'ambiente della montagna esclusivamente durante le vacanze estive, guardavo con interesse tutti quegli escursionisti, carichi all'inverosimile, che vivevano intensamente la montagna, in alta quota, camminando per ore, dormendo nei rifugi e nei bivacchi, portando con sé sacchi a pelo, tende, e attrezzatura varia.
Io giovane "escursionista della domenica" mi fermavo al rifugio molto di rado con la famiglia, mangiando esclusivamente al sacco. Figuriamoci se mi fermavo a dormire..
L'escursione iniziava la mattina e terminava la sera...

Ieri ho pensato alla fortuna che hanno certi bambini, ragazzi, di poter vivere certe belle esperienze con la famiglia fin dalla tenera età. Che vita meravigliosa li aspetta, penso, però certe cose magari a 12 anni non si apprezzano come a 30?
Anch'io sono stato fortunato, e ho iniziato una nuova vita, avvicinandomi alla montagna come mai avevo fatto. Occorrerà una predisposizione per apprezzare certe cose? Oppure tutte le persone hanno le carte in regola per commuoversi di fronte a certi scenari? Non so.
Di sicuro i miei compagni BdB sono tutte brave persone alle quali un brivido lungo la schiena di sicuro scorre davanti alla grandiosità che ci rende così puntiformi e microbici. Qualcosa si scuote dentro di noi. Dobbiamo ringraziare Dio per questo?
E così si ergono magnifiche Chiese, come la piccola cappella alla Croce di Lazfons, luogo del nostro ritiro "spirituale".

Qualcuno va in pellegrinaggio a piedi, qualcun altro in bici...
Qualcun altro va in single speed.
Il succo non cambia, o forse si? Forse quello in bici ha meno diritti di quello a piedi? O di quello in macchina?

Mauro, Dario, Frog, Perse.
Quattro BdB in viaggio sui monti tra la val Sarentino e la val d'Isarco,che hanno un'ottima visuale sul gruppo montuoso più famoso delle Alpi:le dolomiti.
Il primo giorno è stato molto "xc", ed abbiamo tutti apprezzato le belle sterrate che salivano mai troppo ripide tra le ampie distese erbose macchiate qua e là dai mughi.

Forse troppi fuoristrada, ma i malgari si spostano così.

Episodio divertente durante la salita. Un gruppo di ragazzi austriaci o tedeschi (non conoscevano una parola di italiano e neppure di inglese), vestiti con abiti caratteristici del luogo, e già parecchio su di giri per via dell'alcol, al nostro passaggio tirano su il pollice per chiederci un passaggio. Dario è il solito timido e non reagisce. Io scendo di sella e cedo la mia Surly rapportata 32x20 al ragazzotto con la paina in bocca, e lo invito a procedere con un "If you want, go!"
Il tipo non ci pensa più di tanto e tra l'ilarità generale, si avvia all'inseguimento di Dario. Parte a razzo e supera Dario, ma poco dopo tossendo ed ansimando, crolla piegato in due rischiando il collasso. Volevo proprio vederlo con la single speed.

Chissà cosa avrà pensato il poveretto. Bella scenetta comunque che ci ha divertito non poco.

Frog ha mantenuto sempre una andatura atta al mantenimento delle forze in previsione del secondo e più impegnativo giorno, e in questo modo anche noi abbiamo potuto godere al meglio della magnifica giornata.
Si perché finalmente le previsioni meteo che davano sole per il fine settimana, hanno previsto bene e così è stato: sole splendido, aria fresca e frizzante, cielo azzurro, vista che spaziava per chilometri e chilometri...

Alla Stöff Hütte sosta pranzo, spuntino.
Io e Frog optiamo per un bel piatto di Kaiserschmarrn, ed il mio pensiero è andato immediatamente al buon Seby, goloso di tutto, ma soprattutto di questa specialità.
Dario in modalità risparmio ON opta per una fetta di strüdel, mentre Mauro si lancia sugli gnocchi con formaggio fuso... roba leggera, quindi.
Al nostro tavolo arriva tutto, nessuna traccia invece degli gnocchi. Mauro domanda cortesemente e gli rispondono che il piatto è in fase di preparazione...
La preparazione risulta alquanto lunga per cui M degli Orma rinnova la domanda alla cameriera. All'interno della cucina si sente "gnocchi! gnocchi" e poco dopo esce un altro inserviente che, scusandosi, avvisa Mauro che il biglietto con la sua ordinazione è stato gettato nelle fiamme, e che per avere degli gnocchi i tempi di attesa sono epocali...
Mauro ripiega quindi su una fetta di torta al grano saraceno che gli viene recapitata istantaneamente.

Lo spuntino mi ha appesantito alquanto, e tra un rutto e un peto riprendo a salire. Anche Frog deve ammettere di aver ricevuto un bel colpo dal piatto di Kaiserschmarrn; i nostri stomaci sono al lavoro ma anche le nostre gambe sono impegnate non poco. Manca poco e questo ci rinfranca. La salita si fa più tecnica e sassosa e da ampia sterrata diviene sentiero. Ecco là il nostro rifugio.

Il luogo è incantevole. Poco dopo, raggiungiamo la nostra meta odierna e abbiamo la possibilità di rinfrescarci, cambiarci e rilassarci un po' ammirando lo splendore che ci circonda.

Mauro e Dario si rivelano dei grandi esperti di montagna e riconoscono tutti i monti davanti a noi. Soprattutto Mauro. Che bravi. Io a malapena azzecco i nomi del Sasso Piatto e Sasso Lungo. Che scarso.

Si cena alle 18. Che spettacolo, quasi come faceva la mia cara nonnina.
I piatti sono semplici ma ottimi. Siamo sazi: sarà per l'orario oppure per la quantità di cibo? La temperatura esterna è calata bruscamente. Rimaniamo all'esterno giusto il tempo per ammirare il tramonto colorare le montagne e poi ci rifugiamo al caldo, seduti a sfogliare libri di montagna e a chiacchierare.

È presto, ma abbiamo comunque voglia di coricarci e riposare. I giochi in scatola sono in tedesco e sembrano divertire i nostri vicini di tavolo. Poco dopo raggiungiamo i letti e con piacere ci distendiamo. Dario teme i grassi rumori notturni di tre grossi escursionisti tedeschi, sottovalutando le doti del buon vecchio Mauro.

A dire il vero sarà proprio Dario ad iniziare il concertino: un soffio sbuffante indice che il giovane "biker alpinist" l'è strac!
Il sonno ci ha presi velocemente tra le sue braccia e nei pochi momenti della notte in cui mi svegliavo, sentivo una sola voce echeggiare nella camerata. Un timbro inconfondibile.

Quando la luce ha iniziato a filtrare dalla finestra la durata dei nostri sonni ha incominciato ad accorciarsi. Poi fumi di cipolla dorata soffritta nell'olio hanno pervaso l'ambiente e alle 7 eravamo già a tavola per la colazione, mentre in cucina tutti erano indaffarati con le pentole nei preparativi per il pranzo.

Dario scatta qualche foto dell'alba.

Come da pronostico, dopo la giornata XC, era la volta del giro AM.
Subito scalata con cordino metallico e bici in spalla.

La fatica, non pienamente compresa dagli escursionisti a piedi, è stata ripagata da un magnifico panorama in cima

e da una discesa frizzantina, vert che ci ha impegnati e divertiti.

In seguito, dopo il riscaldamento, abbiamo seguito un bel sentiero in costa, con tratti ciclabili, ma anche parecchi tratti a piedi, che ci ha portato ad una selletta, prossima meta di un futuro giro by Dario Gnali.

Le innumerevoli rocce lungo il sentiero, disposte in maniera irregolare ci impedivano il più delle volte di rimanere in sella, ma per noi questo non era un problema in quanto attorno a noi avevamo un posto paradisiaco e la giornata è sempre stata soleggiata e fresca.

La meta della giornata era la cima del Königsanger (giusto?) e poi il Rifugio Rodella.
Si, un altro rifugio che non vedevamo l'ora di raggiungere per sfamarci. Dopo aver portato la bici a spalla per qualche centinaio di metri di dislivello, e non poca fatica, una bella pausa ristoratrice era quello che meritavamo.
Anche Dario in modalità risparmio OFF decide di sfamarsi per bene e fa la cosa giusta! Il Rifugio offre tante prelibatezze e dopo un buon primo in brodo, ci gustiamo una bella porzione di uova, formaggio, speck e patate al forno. Meraviglia! Mauro invece, dimenticati gli gnocchi, si lancia su un tagliere di affettati e specialità tipiche. Il dolce non può mancare e la grappa finale ci viene offerta dal gentilissimo gestore.

Subito dopo abbiamo iniziato una discesa mozzafiato, sempre percorsa con molta attenzione e rispetto per i pedoni. Mai troppo tecnica, molto divertente.

A tratti fluida, a tratti sassosa. Qualche brivido in più l'ho provato io in sella alla rigida nel superare qualche gradone..
Frog è rimasto così entusiasta della discesa che al termine del sentiero ha insistito perché andassimo in centro a Chiusa passando per una antica scalinata. Uno show di gradini irregolari nella roccia. Grande Frog!

Che favola dunque! Che grande avventura. Quando la mountain bike si evolve (sta a voi decidere se in meglio o in peggio) sconfinando nell'alpinismo. La mountain bike sui sentieri delle Alpi, per arrivare là dove mai nessuno ha osato prima. Tieh! Coca lé!

e qui tutte le altre foto di Dario

NB Per fare un giro ad anello sul Kassian spitze, siamo saliti bici in spalla lungo un sentiero molto ripido ed esposto con funi metalliche,che sconsiglio ai più.Inoltre probabilmente si può raggiungere il Königsanger per un sentiero più basso e forse più pedalabile.