mercoledì 30 ottobre 2013

A volte ritornano....

Sabato ore 18,00 è tutto il giorno che sono in giro e non ho accesso al pc,gli amici BdB sono desaparecidos e sto pensando ad un sentiero nei pressi di Lodrino da provare in solitaria domani mattina.
Squilla il telefono e udite udite è il buon Dario che con Perse si trova a Rovereto per una 2gg in MTB,mi invita a pedalare insieme,non dico ne sì ne nò,mi piacerebbe ma il viaggio da solo mi sconforta,ore 18,15 stavolta al telef è Gianfranco che mi chiede lumi sul domani in bike:bingo domani si va a rovereto.
Mi ricordo che Stefano sul forum era disponibile così avviso anche lui che si aggrega senza fiatare,ore 19,00 tocca a Vito che mi chiede info sul giro di domani,c'è pure Elena e Seby...il gruppo aumenta,benissimo.A casa sul forum scopro che anche Bobo sarà della partita e all'indomani anche la piacevole presenza di Hermann per un bel giro in MTB.
Dove andiamo?Penso ad uno Zugna ma qualcuno potrebbe preferire qualcosa di nuovo e più corposo,quindi lancio anche la proposta Cima Levante,la salita è la stessa quindi decideremo cammin-facendo anzi cicland-facendo.
Alla partenza siamo in 10,numero perfetto,tutte facce sorridenti,dopo tanto tempo rivedo Dario e Bobo,troppo bello.
In salita soffro un pò,ma la gioia di essere con i vecchi amici prende il soppravvento e la fatica è resa sopportabile.
Il meteo non è dei migliori e saggiamente al bivio decidiamo per il giro "breve" verso lo Zugna,mentre pedalo affiorano tanti ricordi quando qui ci salivo con gli amici ORmA,il tratto il alto è bellissimo e poi c'è un nuovo rifugio per chi proviene dal passo Buole,oppure autogrill per chi sale da Rovereto in auto.
Passiamo due piacevoli orette seduti a tavola davanti a piatti fumanti,raccontandoci le avventure estive,poi con la pancia piena ci fiondiamo sul bellissimo sentiero 115 come ai vecchi tempi,con Perse e stefano facciamo un pò gli audaci sulle pietre umide che sembrano saponette,dopo 2/3 bicchieri di buon vino capisco che forse non è il caso di rischiare più di tanto così rallento e mi godo la seconda parte della discesa,dalla cima alla frazione Marco è praticamente sempre sentiero 1600 metri di dislivello in giù,fantastico....mitico il Bobo nella sua interpretazione della discesa:))).
Arriviamo in fondo che sta facendo buio e raggiungiamo in breve il parcheggio,io sono stanco ma veramente appagato della bella giornata in compagnia.

finalmente gruppone BdB (foto Gnali)

 le foto di Dario    quelle di Perse    e quelle di Bobo

mercoledì 10 luglio 2013

VALTROMPIA TOUR

domenica, 07 luglio 2013

Ore 6,15. Parto da casa con la mia Giant 29er full e con lo zaino strapieno di ricambi di vestiti e antiacqua. Le previsioni danno temporali un po ovunque ed io vado a fare IL GIRO BDB in alta quota così mi organizzo per il peggio.
Il ritrovo è pasticceria Possi a Concesio. Lo confondo con gelateria Possi, qualche centinaio di metri più indietro del punto stabilito.
Perdo così il passaggio in macchina e gli amici.
Quando mi accorgo del mio errore è troppo tardi.
Desidero tanto fare questo Tour della Valtrompia. Decido senza pensarci tanto di partire in bici verso Collio.
Grazie alla traccia che mi ha passato gentilmente Ormauro, arrivata a Collio, giro verso Memmo e comincio a salire, salire e salire............
La vallata della Valtrompia è rigogliosa e i maggiociondoli sono nel pieno della fioritura. L'aria è afosa  e inizia a formarsi qualche nube scura in cielo.


Mi avvicino pian piano alla Valle di Sarle. La mulattiera si fa ripida. Sono sudata, mi fermo e bevo cercando un po di fresco.

Provo con tutte le  forze di pedalarla fino in cima alla Malga. Ce la faccio, però consumo molte energie, troppe, e questa sbruffonata la pago dopo nel salire alla Malga Stabilfiorito.

Inizia anche a piovere, dapprima qualche goccia e mi illudo sia una cosa passeggera. Purtroppo non è così. Infatti arriva un temporale così forte che l'acqua che cade in terra sembra fumare.
Incontro una mandria di mucche. Ed anche il padrone. Sta ritto in mezzo al prato, con lo sguardo perduto sui crinali. Ogni tanto si gira e manda un urlo sonoro alle vacche che si spostano verso le reti di recinzione.
Lo saluto. Mi ricambia con un'alzata di mento e la sua occhiata accigliata da pastore che non ama la civiltà.
Alla Malga Stabilfiorito faccio una pausa velocissima. Pensavo di fermarmi all'interno del rudere, ma con sorpresa trovo tutto demolito. La stanno ristrutturando, finalmente.

Il tempo per un'autoscatto, una barretta e poi riparto veloce.
Mentre spingo la bici, mi accorgo dei fiori bellissimi che spuntano da ogni angolo di roccia. La genziana punteggiata, gialla oro con tantissime gocce nere all'interno mi abbaglia. E' stupenda e sembra la regina fra gli altri fiori.

Sono quasi alla fine dello scollinamento. Incontro alcuni ragazzi che scendono con bici da DH. Mi dicono che sono saliti al Maniva in furgone ed ora scenderanno per sentieri freeride. Comoda la vita così meccanizzata!
Arrivo al Passo 7 Crocette. In questi due mesi l'ho percorso già tre volte. Ed ogni volta, quando scollino, mi trovo questo cumulo di pietre nere e brillanti, piene di licheni, con queste sette croci allineate. Mi fanno sempre ricordare il tempo in cui da piccola, mia nonna mi raccontava  storie di streghe e banditi e mi faceva spaventare.
Prendo il sentiero che porta al Maniva. Piove sempre, però sono ben coperta. Sto molto attenta perché nel superare alcune pietre sporgenti, mi accorgo che è facile sbandare.
Pian piano arrivo ai ruderi del Casermone del Maniva.

Già al Passo, il Garmin mi dava batteria scarica, ma sapevo il sentiero da prendere.
Ora il Garmin si è spento del tutto. Devo fare la discesa ma non so l'imbocco.
Decido per la scelta più facile. Sta ancora piovendo e sono stanca.
Devo arrivare anche a casa. Arrivo al rifugio Bonardi, non entro perchè è stracolmo di gente chiassosa e rumorosa.
Stavo così bene da sola in mezzo a questi sentieri infiniti, che girano attorno alle montagne e non  hanno fine. Mi sento fuori luogo, mi cambio i vestiti bagnati sotto una tettoia dell'albergo e poi parto. Scendo per asfalto piano piano e mi godo gli ultimi scorci di montagna prima di ritornare alla civiltà e all'afa della valle.

Arrivo a casa alle 19,00. Una doccia esagerata e poi...................................................il sonno degli orsi.
Domani mi sveglierò felice e sognerò queste montagne per tutta settimana.

http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=73095#

venerdì 14 giugno 2013

notturna sul Monte Censo

13 giugno 2013 ore 20,00

Siamo un bel gruppetto: Giani-Milzo-io (Lisabike)-Orma e Compagigi.
Al parcheggio di Anfo troviamo un nuovo amico toscano, Sembola (Nicola) che è in ferie a Torbole (Riva del Garda)  in tenda, da solo.
Il pomeriggio  Sembola ha fatto il giro del Corno della Paura in solitaria ed è rimasto entusiasmato dalla discesa che scende a picco nella Val d'Adige. Non stanco ha deciso di aggregarsi a noi la sera per questa insolita notturna.
Ore 20,00 saliamo dall'asfaltata a tornanti che porta al Baremone, con Nicola che chiacchiera di buon  gusto.
Mi trovo spiazzata, troppe parole per le mie abitudini e in toscanaccio aspirato, non capisco quasi niente.
Passo subito nelle retrovie (dopo essere anche stata sgridata dal Compagigi per l'andatura "veloce") e rimango lì dietro, guardinga, tenendo sotto controllo il Milzo che non mi dia un TACCCCCC! (che vuol dire che sprinta all'improvviso, lasciando li tutti sull'asfalto ed esultando con le mani alzate per esser arrivato primo! per chi non ha presente nella memoria, posso ricordarvi il Giro del Bruffione con il Compagigi quasi arrivato, ma poi il Milzo l'ha fregato, oltretutto esultando alla Bartali! ).
Il ritmo è buono, e  in un " batter di pedali " siamo al bivio che porta al Censo.
Inizia finalmente il sentiero che fa contenti tutti quanti. Ci accorgiamo che gran parte della montagna è completamente rasa al suolo. Gli alberi tagliati sono ancora ammucchiati in terra sul versante, sparsi sul suolo in mucchi  e per procedere, parecchie volte dobbiamo scendere dalla bici e passare con attenzione.
Proseguiamo con tratti a spinta per poter arrivare alla cima, ma la merenda che ci siamo portati nello zaino, rende tutto più sopportabile.
Ecco! Finalmente si vede la Croce, punto di arrivo alla vetta.
Ci ripariamo nello spiazzo del bivacco e ci cambiamo velocemente perché l'aria è freschina e lì sopra il vento soffia abbastanza forte. Ci mettiamo poi in posa per la foto ricordo....


















Cominciamo a svuotare gli zaini su un tavolone sbilenco fatto di assi  stagionate da anni di intemperie, che sta in piedi a malapena.
Pane, salame, formaggio, vino nero, di quello buono, che scende nel gargarozzo e arriva nelle pance scaldandoci tutti e rendendoci allegri.......frittata, birra, porchetta, tortina al limone....quanta roba buona da mangiare! Che pic-nic invitante!



Le rotelle di salame spariscono quasi subito, il vinello cala a vista d'occhio. Siamo tutti uniti a passare una serata fuori dai soliti canoni, dimenticandoci per qualche ora del lavoro, della famiglia, dei pensieri che ci assillano durante la giornata. Mentre ci riposiamo ed aspettiamo che faccia completamente buio, mi siedo sul ciglio della vetta e mi perdo con lo sguardo sul lago d'Idro e ammiro Anfo a forma di ventaglio, sotto i miei piedi.


























Nicola invece è intento a firmare il quaderno di vetta:


Dopo aver raccolto le ultime briciole di cena e messo in ordine i faretti pronti per la discesa, ci prepariamo a partire: qui sotto nella foto, il Gigi Poser accanto alla Mitica Croce Tanto Sudata.

Con l'avvicinarsi del buio, il paesaggio, prima di una dimensione grandiosa, ora si fa ristretto. Questo fatto mi mette addosso tranquillità, perché di giorno io questo sentiero lo faccio in gran parte spingendo la bici a piedi per il vuoto profondo che c'è al lato del sentiero scosceso. Partiamo in successione con i faretti sul casco che  illuminano il sentiero che scorre tra i due argini: il vuoto e la montagna.
Sono concentrata ma non agitata: le notturne in all-mountain mi affascinano tantissimo. Sento l'adrenalina che sale dalla punta dei piedi ed arriva fino ai peli delle braccia, mi fa venire la pelle d'oca. La respirazione si fa lenta e profonda, i muscoli guizzano, la temperatura corporea sale per la tensione e si comincia sudare, nonostante ci sia vento e la temperatura si sia abbassata.
Ho addosso una sensazione di serenità, sto  bene: questa oscurità mi permette di affrontare il sentiero tutto in sella con una disinvoltura  che i miei compagni non mi riconoscono di giorno quando c'è il vuoto.
In un momento di ricompattamento del gruppo, alzo gli occhi e vedo la luna davanti a  me: uno spicchio d'aglio luminoso nel cielo immenso.


L'arrivo alle auto significa la conclusione del percorso. Facce esultanti, soddisfatte, strette di mano, un saluto unanime e poi...........via tutti a casa!










venerdì 3 maggio 2013

Giro dell'Eridio(lago d'Idro)






Dopo la "scorpacciata"del 25 aprile al Tremilzo,ieri primo maggio ho deciso di accompagnare Elena e Vito al giro dell'Eridio,per quale motivo,qualcuno si chiederà.
Ce ne sono tanti,primo perchè andare in bici è sempre bello,e questo giro è speciale,poi volevo gustare in diretta le emozioni del duo "happybike",volevo pulire la seconda discesa,volevo provare un'alternativa alla prima salita,e cercare un'alternativa al tratto su asfalto Pieve-inizio seconda salita.
Ripeto,di giri in zona più belli panoramicamente forse ce ne sono altri,ma questo per me e credo per noi BdB è speciale,poter fare un giro completo del lago in una giornata,calcando soprattutto sentieri,il tratto su asfalto a pelo d'acqua è molto piacevole.
Piacevole sorpresa,c'è anche Seby che al tremilzo day non ho proprio visto :))).
Dopo una magra colazione,troviamo alla partenza anche Armagiuly e Happyppo che ci accompagnerà per la prima salita,ha da poco smesso di piovere e si parte speranzosi nel bel tempo.Proviamo una variante in salita su sterrata e 10 minuti bici in spalla:bella,mai troppo ripida,buon fondo se asciutta e fa risparmiare 3 km in salita,peccato i 10 minuti da spallare.
Salutiamo Fulvio e ci apprestiamo a scendere per la prima discesa chiamata "sentiero della calva",nonostante le recentisime e copiose precipitazioni il fondo tiene benissimo ed è un divertimento fino in fondo.Rapido trasferimento che tocca tutte le frazioni di Idro,pausa caffè al chiosco di Lemprato e inforcate le biciclette proviamo un pezzo di sterrata che evita in lunghezza metà del brutto tratto Pieve-Lavenone:fattibile.
Inizia la seconda salita,mi rifornisco all'autoristoro(2 banane,1 litro di sali e un panino),la volta scorsa ho patito non poco l'inizio della val Canale,questa volta invece il motore gira a mille,fa caldo ma è sopportabile,con qualche tratto a spinta siamo in cima Bocca di Cocca,qui abbandono subito i compagni di viaggio e scendo sulla seconda discesa con lo scopo di tagliare gli alberi di traverso,con piacevole sorpresa qualcuno mi ha preceduto,probabilmente attivisti CAI,il sentiero è perfettamente pulito ed è una libidine scendere,ora che è pulita probabilmente è la migliore discesa delle 4 in programma,in un amen sono in fondo,alla fine solo due alberi tagliati e ad un bivio ho ostruito la direzione sbagliata,gli amici mi raggiungono in fondo e studiamo un passaggio facile sul torrente in piena,andiamo a sinistra,per passare dall'altra parte,secondo me il modo più facile è risalire 50 metri il torrente fino ad una cascatella artificiale in cemento,salirci sopra ed attraversare in sella,detto fatto eccoci sulla 3 salita interamente su asfalto direz Baremone,rifornimento d'acqua e presto siamo in cima bocca Chetoi(da dove se si vuole si può raggiungere il Monte Censo),pausa panino e via per il traverso panoramico e la terza discesa,breve ma in un ambiente molto selvaggio.
Sbucati in un bel prato con cascina,breve tratto pianeggiante e poi imbocchiamo il sentiero a sinistra che con dolcissima pendenza e bei panorami sulla parte nord del lago ci porta fino al bivio del sentiero che scende dal monte Suello/Breda,anche la quarta discesa seppur breve è molto carina,mai difficile,peccato che gli ultimi 500 metri stiano facendo l'ennesima strada dove non si capisce proprio l'utilità.Atrraversata la statale con molta attenzione nei pressi del cimitero ci fiondiamo per l'ultima picchiata fino al parcheggio.

Conclusioni:se la volta scorsa il giro era stato bellissimo,stavolta lo è stato ancora di più,me lo sono goduto metro per metro ed è stato molto meno duro....sarà l'allenamento.Il temuto meteo è stato buono con noi,quasi sempre nuvole ma non ha piovuto e di questi tempi è un lusso,il fondo tiene benissimo anche dopo copiose piogge,fango inesistente,quindi fattibile ogni periodo dell'anno,neve permettendo.

qui  traccia gpx e descrizione

Aggiungo qualche foto del giro precedente di Dario-Bobo-Fabrylorenz


Prima salita:Bondone

                                                                   Prima discesa:Dario


                                                                    Trasferimento:Perse


                                                                 Ad ognuno il suo numero


                                                                 Momento di Relax:Fulvio


Seconda salita:val Canale

                                                            Seconda discesa;Gfavier

Terza salita:Luciano

Terza discesa:panorama


                                                                    foto di gruppo


                                                       Quarta salita:Perse,Luciano e Simone

Ristoro finale

domenica 28 aprile 2013

Con Milzo sul Tremalzo


[quote=milzo;919351]comunque è molto interessante il giro che vorresti fare stando sul versante del lago d'idro. Sarebbe da provare...[/quote]

....penso lo proverò il prossimo anno....sabato 14 ottobre abbiamo rifatto questo: partenza Bondone(sopra il lago)-rif.Alpo-Bocca di Caplone-discesa verso piani di Rest-Denai-Ponte franato-salita a Premaus-discesa a Persone-salita a Moerna-Bocca di Cocca-discesa a Bondone.1600 disl salita circa 40 km(75%sterrato).Purtroppo siamo incappati in una giornata da lupi con nebbia in quota e molte nuvole,ma questo non vuol dire che non Ci siamo goduti metro dopo metro un itinerario bellissimo sotto tutti i punti di vista.....La Valvestino dal mio punto di vista è uno dei posti più belli che conosco....forse perchè il PIL non è ancora arrivato...viva la DECRESCITA FELICE.....

25 ottobre 2006-questo è stato il primo contatto sul forum con Paolo.

Dopo un anno esatto primo giro con Paolo e i BdB zona corna Blacca e da li in poi giri sempre belli fino al mega raduno di giovedi sul tremalzo in occasione del suo compleanno.
Ci vuole coraggio a portare 43 biker su sentieri come quelli di giovedi,e Paolo ce l'ha,tutto organizzato alla perfezione.Biker sorridenti da milano,bergamo,cremona,mantova,parma,verona,vicenza e trento.
Una trentina sono partiti da Riva gli altri han preferito accorciare un pò il giro visto il notevole dislivello,la giornata meteosplendida ha fatto da cornice all'evento,ciascuno al proprio ritmo è salito fino al rifugio Garda meta del pranzo,qui belle chiacchierate e consegna della maglietta a ciascuno dei partecipanti da parte del festeggiato,in questi momenti vorrei parlare con tutti,ma un pò la timidezza un po la mia mancanza di argomenti fan si che mi riduco a scambiare due parole solo con i volti noti.
Impressionante vedere tutti i biker a svegher nel pratone ad inizio discesa,nei tratti difficili preferisco stare con i primi,poi lungo raggruppamento prima del bellissimo traverso che porta verso bocca Fobia,essendo cosi in tanti i tempi si dilatano a dismisura ma è fisiologico,cadute,rotture varie e forature sono all'ordine del giorno,per fortuna solo qualche graffio e verso le 18,00 siamo al lago di Ledro dopo una bella e nuova per me discesa,Paolo dal lato della sua "altezza" vigila su chiunque,qualche piccola preoccupazione c'è ma è normale,tenere a bada un "branco" di biker non è da tutti.
Qui io con il gruppo "ledro" abbandoniamo il resto della ciurma diretto verso Riva con ancora un bel pò da mulinare.
Giornata splendida sotto ogni punto di vista,dopo il giro un sacco di belle foto,ho scelto il report di Andrea molto carino:

"Ieri una giornata stupenda ha fatto da cornice ad un TreMilzo spaziale in compagnia di 42 avventurieri! Alle 7 ero già a Salò per trovarmi con Gigi e il Lonfo, un'oretta di macchina con il sole che illumina le creste del Baldo e i temerari da Riva che spuntano dalla Ponale dopo la galleria verso Ledro. Li aspettiamo al solito parcheggio di Pieve dove ci uniamo agli altri "dormiglioni" che come noi hanno deciso di fare il giro più corto e alle 8:40 finalmente il gruppo è compatto e possiamo attaccare la salita al Tremalzo. 

L'aria è fresca ma il sole scalda già abbastanza e i primi chilometri volano via come niente; il gruppo pian piano si sfalda e come l'anno scorso tra una chiacchierata e l'altra si arriva in cima quando davanti qualcuno ha già finito di mangiare e dietro c'è chi deve fare ancora fatica per guadagnare il rifugio.

Al solito la vista è splendida ma il sapore delle pappardelle al capriolo mi fa salire una fame da lupi e mi getto a mangiare senza perdere altro tempo! sorpresona una volta a tavola sono le bellissime magliette commemorative che Milzo ha fatto fare per noi, grazie fess!! e ora si mangia!

con la panciona bella piena e una meritata birretta mi concentro sul paesaggio e sul fare qualche foto



Muzu per non smentirsi fa sfoggio della sua abilità nell'abbinare i colori degli indumenti con quelli della bici e ne approfitto per immortalarlo con uno sfondo stile Himalaya

e dopo la consueta foto di gruppo è ora di iniziare la prima discesa del giorno , mi porto avanti con Gigi ed in fondo al pratone che scende dal rifugio Garda scorgo la cavalleria degli indiani Apache che ci scruta dalla cresta e viene verso di noi 

che spettacolo!! un po' di neve nel primo tratto ci rallenta e le radici viscide tengono abbastanza... ma è sempre meglio non fidarsi ahah il sentiero cambia in breve tempo e dalla terra battuta del sottobosco si passa alla roccia e a dei tornantini belli tosti per finire con un tratto smosso e più veloce.

Risaliamo nuovamente con la bici a spalle per mezz'oretta e ci congiungiamo con il giro del monte Zenone, altra discesa molto bella con tantissime radici che ti fanno sembrare di essere in un frullatore ma il sentiero è talmente divertente che ce lo spariamo tutto in un colpo solo!! Raggiungiamo la strada asfaltata che risale a passo Nota e un po' più stanchi e accaldati facciamo i 300 metri di dislivello finali! Pausa alla fontana e poi al rifugio per una bibita fresca... e via per la nostra ultima discesa della giornata (visto che ci fermiamo a Ledro). Ancora una volta un sentiero stupendo che non avevo mai fatto, con roccia fissa nel primo pezzo e parecchi gradoni, alcuni non proprio ciclabili 

anche qui non mi soffermo molto a fare foto tranne ad un passaggio dove fotografo orma in azione

la voglia di provare la bici nuova mi spinge a non fermarmi e con Muzu che mi segue ci facciamo la parte centrale della discesa a palla con il fondo che diventa sempre più smosso e con pietre sempre più grandi!! ci ricompattiamo e in gruppo affrontiamo l'ultima parte che pare un torrente in secca bello tecnico e non certo molto flow. Una pizzicata alla posteriore proprio all'ultimo mi da modo di vedere Perse all'opera con la sua di gomma che dopo essersi tagliata, bucata e in pratica quasi distrutta da quanto va forte in discesa, in mancanza di una camera d'aria di scorta la riempe con l'erba come si fa con una faraona ripiena ahahahah!! non so se l'esperimento sia andato a buon fine perchè il nostro autista aveva giustamente fretta vista l'ora tarda e dopo aver salutato i fantastici compagni di avventura costeggiamo il lago di Ledro e arriviamo alle macchine stanchi ma con il sorriso stampato sul viso!!!


grazie Milzo per il fantastico giro e ancora auguri!!

sabato 6 aprile 2013

Pasqua... in sella


E' Pasqua...e di solito questa ricorrenza si festeggia tutti insieme con i  parenti che magari non vedi da una vita...
Non ho proprio voglia di passare questa giornata seduta a tavola per tante ore a ingozzarmi e ad ascoltar chiacchierare... mentre guardo fuori dalla finestra e vedo uno spiraglio di sole dopo mesi e mesi di pioggia...

Penso solo a me stessa e mi mi sento un'egoista... però decido di infischiarmene di tutti e non andrò a nessun pranzo, così non faccio nessun torto ai miei o ai famigliari di mio marito.


Ore 8,30, io e Vittorio partiamo in mtb con gli zaini carichi di ricambi nel caso dovesse piovere, in direzione Valtrompia e poi Valsabbia.

All'uscita di casa, la nebbia ci accoglie fra le sue braccia umide procurandoci brividi di malessere.
Man mano che pedaliamo verso la Valtrompia e saliamo di quota, il cielo diventa limpido, azzurro, il sole fa capolino dai crinali delle montagne e ci scalda per tutta la mattinata mentre passiamo da Brozzo, Casto, Vestone, Vico, fino a quando arriviamo al Cavallino della Fobia.
Qui tanta neve ancora alta e marcia ci costringe a fare parecchi tratti a piedi fino all'imbocco con la statale che porta a Capovalle.
Ci giriamo verso la direzione già fatta e ci accorgiamo che il cielo si rannuvola da far paura.
Presi dalla "paura di prendere un grande temporale", ci fermiamo solo per "necessità indispensabili": barretta, caffè e...pipì.
Costeggiamo poi il lago di Valvestino (il suo colore verde-nero mi fa sempre più impressione), Toscolano Maderno, risaliamo la Valle di S. Michele, scendiamo a Roè, risaliamo a Vallio Terme e riscendiamo a Nave.
Qui, dobbiamo per forza  fare una sosta forzata sotto un riparo perché inizia a grandinare, fortunatamente durerà poco. In compenso non smetterà di piovere e prenderemo l'acqua fino a casa.
Alla fine abbiamo pedalato per 146 km con 3150mt di dislivello.
Ora sono qui, davanti al computer a scrivere questo resoconto, la lavatrice ha già finito di lavare e i nostri vestiti sono già stesi vicino al termoconvettore acceso a canna, così domani sarà di nuovo tutto pronto per partire per un'altra avventura.

Ritrovo: a Nave, solito parcheggio della Banca alle ore 8,15 con Dario e Perse e chi c'è, c'è.

Buonanotte a tutti e soprattutto Buona Pasqua!

martedì 19 febbraio 2013

da Bogliaco passando dalla Valvestino-Cima Rest

Per sabato 9 febbraio, il Milzo propone un classico per questa stagione: Cima Rest.
Le adesioni sono immediate ed io sto attaccata al computer a leggere ciò che scrivono e a   desiderare...
Purtroppo il giro si farà di sabato e il mio lavoro non mi permette di mancare perché è il giorno della settimana in cui si sgobba di più.
Per una serie di coincidenze, venerdì sera tardi, Vittorio e Gianfranco si telefonano ed alla fine Vittorio mi propone di andare a pedalare con i BdB.
Il buon senso mi dice di rifiutare LA PROPOSTA di mio marito, però gli rispondo:
" OK, VA BENE... ALLORA VADO".
E così l'indomani mi ritrovo con Milzo, Ormauro, G.Favier, Il Lonfo, Perse e Giani a Bogliaco.
La salita verso la fredda Valvestino passa quasi in un batter d'occhio ascoltando le lunghe chiacchierate dei miei amici. Io amo pedalare senza tante parole, però tutto quel ciacolare mi piaceva molto e mi divertiva.
A Magasa sentiamo il bisogno di una pausa ed ecco che ci fermiamo in un bar per una birretta o un thè caldo. Dopo esserci scaldati ed aver ripreso un pò di energia, partiamo all'attacco per la salita finale che ci porterà ai fienili di Cima Rest dove ci fermeremo per la pausa pranzo.
La strada è pulita, anche se la neve è ancora alta ai lati e non tende a sciogliersi.
Il cielo è abbastanza sereno, qualche raggio molto debole fa capolino fra le nubi illudendoci che presto arriverà la primavera.
Il gruppo si sfalda, c'è chi è davanti...con la single speed...senza fare nomi... e chi rimane indietro...sempre senza fare nomi...e poi ha un recupero sorprendente alla fine! 
Arriviamo in questo piccolo "Fienile" dove si mangia un gran bene (approved BdB) già testato da me parecchie volte con Vittorio e co. 
La signora bionda è sempre molto, molto gentile. Ci fa spazio vicino al camino per far asciugare vestiti e appoggiare zaini. 
Ci serve piatti fumanti e saporiti che solo a nominarli non puoi rifiutare di prenderli!

Questa "scorpacciata" però ci costerà non poca fatica nel digerire il tutto, nonostante il seguito del giro sia quasi tutto in DISCESA!
Prima di partire facciamo la classica foto di gruppo:
La discesa è stata molto divertente, le ruote avevano un "optimus grip" sulla neve e poi vedere Perse che usciva dai "binari" della neve battuta per lanciarsi in quella fresca e fare capitomboli e derapate non ha prezzo! 
IL sentiero bellissimo che arriva a Droane-S. Vigilio dove abbiamo incontrato un local anziano che ci ha informato che il paese è formato da quattro abitanti (lui compreso) più un cane!
E poi che dire del panorama che ci offre il lago di Valvestino, ogni volta di colore diverso a seconda della stagione? 
Sabato era di un verde smeraldo brillante con sfumature argentate dovute alla brezza sull'acqua. Peccato che la mia macchina fotografica sia andata in tilt proprio in quella giornata. Peccato davvero!
Alla fine abbiamo fato 55 km per 1500 mt di dislivello. C'è chi è arrivato alla fine "col cuore in gola"...chi "ha fatto più del previsto"...e chi "si è allenato in previsione del Tour dellEridio" per non far poi "brutta figura"!
E' stato una piacevole giornata trascorsa insieme pedalando fra le montagne in modo genuino. Spero che ci si ritrovi sempre più spesso assieme per queste rimpatriate. Alla prossima, allora! E presto!
N.B. Le foto le ho prese "in prestito" dal Lonfo. Grazie!

venerdì 8 febbraio 2013

Foto di gruppo sul Censo

Domenica 03 febbraio 2013

Da Anfo, giro con explo alla ricerca della salita per Cocca Chetoi.


Dal racconto di OrMauro:

in ottica del giro dell'Erido, è un ottimo sentierino strategico che, oltre ad essere un bel balcone sul lago, ci permette di arrivare all'imbocco dell'altro sentiero sopra Sant'Antonio senza fare un metro di asfalto, e senza fare troppa fatica viste le buone condizioni del fondo. 
Poi è sempre una bella soddisfazione trovare nuovi sentieri dove, tranne le vecchie IGM, non sono indicati su nessuna mappa.
Comunque ottima giornata con sempre piacevole compagnia, accompagnati da un bel sole e gradevole temperatura, giornata iniziata bene con il sentiero in salita By Milzo, continuata meglio con il sentiero in discesa sopramenzionato e finita splendidamente con la sempre ottima discesa dal Censo.
Un bel grazie a Milzo-Seby-Lonfo-Vito-Elena-Fabrilorenz e GFavier che ci ha offerto caffè e birra per il compleanno.

martedì 15 gennaio 2013

Dal monte Besum al monte Colmo

Bobo nomad è di Verona e incarna perfettamente lo spirito dei BdB,è un pò pazzerello ma è un bravo biker,dopo ogni uscita fa dei bellissimi report con tante foto e questa volta mi ha dato il permesso di pubblicarlo anche sul nostro blog,eccovelo.

"Ci sono delle zone sui monti del bresciano ai più sconosciute che offrono ancora oggi nel secondo decennio del 2000 ambienti selvaggi dove tutto o quasi è da scoprire... la presenza della civiltà in queste montagne è segnata solo dalle postazioni per la cattura degli uccelletti, sempre che per questo si possa parlare di "civiltà", una brutta pratica legata fortemente allo spiedo bresciano, piatto tipico della zona...  tra l'altro molto buono!!! 

oggi vi vado a raccontare un giro inusuale per i BdB, soli 1200 m. D+ ma pedalati in un posto straordinario della bassa val sabbia. Beh, raccontare si fa per dire, un giro cosi selvaggio non è facile da dare fotograficamente un senso logico perciò vi lascio prevalentemente alle foto

i panorami aperti qui non sono di casa ma qualche scorcio con monti innevati si possono intravedere







questo è quanto di più vi posso offrire in termini di panorami aperti



per il resto se non fosse per i nostri 2 grandi cartografi Milzo e Orma era solo un posto da perdersi... bello e selvaggio
l'importante era non rimanere indietro da soli senza GPS altrimenti manco coi segugi ti trovavano 





ci si poteva trovare in situazioni molto difficili


oppure in cima ad un promontorio in mezzo alla faggetta dove per trovare la retta via bisogna affidarsi alla sorte


sperando che poi quella che si sceglie sia quella giusta


per non ritrovarsi mai da soli nei pressi di un appostamento dei cacciatori... quelli sparano anche ai pettirossi 


 meglio stare sempre a vista con chi ci sta davanti


e possibilmente attaccato alla ruota posteriore


a questo punto penserete che quello che si è perso come il suo solito sia il Bobo!?  ed invece no, nessuno s'è perso, tantomeno io! sempre uniti a vista perchè non dimetichiamoci che si girava in un ambiente veramente selvaggio


Dario prova un passaggio difficile


a metà cade a dimostrare che anche i marziani possono sbagliare


e che possono anche cedere


e poi per recuperare il tempo perduto vanno a razzo... "ostrega, Dario non cosi veloce altrimenti vieni mosso" 


Su dai!, si è scherzato, il Besùm è stata una piacevolissima uscita fatta in compagnia di veri... selvatici!!! @milzo @dario88 @FROG @gfavier @Perse @orma@Nomad 42"

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