Sabato, la strada Valeriana... ciottolate magnifiche, muretti a secco impilati chissà quanto tempo fa. e le nostre ruote girano quassù, ci fanno ripercorrere queste stradine..un tempo, era la normalità! adesso, purtroppo o per fortuna, siamo costretti a prenderci un giorno di ferie per avere il piacere di percorrerle.
E a Campione? quel sentiero a tratti a pericolo di morte, una volta collegava gli abitati di Tremosine al porto di Campione. E le nostre ruote girano quassù. Che emozione! Rubo uno scatto di Elena
Lo stesso discorso vale per i tantissimi sentieri della prima guerra mondiale che abbiamo percorso in questi anni. O i sentieri dei partigiani sulle nostre prealpi bresciane.
L'idea che noi transitiamo in bike per questi luoghi impervi, in cui l'uomo per svariati scopi si è adattato e ha costruito queste strade, mi rende felice (con un piccolo vanto del tipo "a piedi sono capaci tutti").
Con questo voglio anche dire: pensiamo un po' meno al passaggio tecnico, al setup della bici, alla gomma gripposa (tutte cose necessarie ma non sufficienti) e godiamoci il nostro "andare per le montagne"
a presto!