giovedì 4 agosto 2011

Tremalzo explo


Il mese di agosto per me e Vittorio vuole dire 5 fine-settimana (domenica+lunedì) da passare fuori casa in bicicletta, visto che abbiamo applicato l'orario estivo in negozio.
Quindi lunedì 1 agosto, dopo la domenica passata con i BdB sulla Cima d'Oro, siamo rimasti sul lago di Ledro in campeggio con la nostra tendina in compagnia di Perse, anche lui in ferie. Con la sua bici inutilizzabile per lo "scoppio" della Marzocchi, siamo andati alla ricerca di una mtb a noleggio. Purtroppo abbiamo trovato solo bici poco affidabili.... soprattutto in mano a Perse. Ci siamo quindi divisi : io e Vittorio in bici e Claudio un bel giro all mountain fess a piedi . Siamo partiti alle 10,30 circa da Pieve di Ledro e , convinti di percorrere la RampilLedro , abbiamo seguito le prime indicazioni , dopo di chè....... sentiero n°421 a piedi/bici a spalla fino al passo Nota. Prima sosta al rifugio per pranzare ed anche per evitare un'acquazzone improvviso. Poi via per il Tremalzo, ma riprende a piovere. Niente di grave : ci "impermeabilizziamo" e via di nuovo a pedalare. Fortunatamente dura poco, quindi ci rispogliamo e velocemente ci troviamo al passo Tremalzo. Seconda veloce sosta al Rifugio Garda per bere qualcosa di caldo e si comincia a scendere ancora convinti di seguire il percorso della RampiLedro che tutti e due ben conosciamo.
Lo conosciamo così bene che sbagliamo strada!
Però la variante "involontaria", sentiero n°419, si rivela un'ottima scelta: tutto ciclabile con passaggi fra malghe e letti di fiumiciattoli, mai pericoloso e difficile. E , sotto l'ennesimo temporale, arriviamo al lago di Ledro . Seguiamo la ciclabile e torniamo al campeggio dove c'è Perse , appena arrivato dal suo bel giro, che ci aspetta. Siamo pronti per lavarci, smontare tutto e, sigh sigh..... ripartire verso casa .
Però oggi è già giovedì , e per arrivare alla prossima due giorni manca poco e non vedo l'ora.

mercoledì 3 agosto 2011

Al Rifugio Mariotti - parte 2

Vedo Dario in difficoltà: di solito procede spedito davanti a me, ad una velocità nettamente superiore, lasciandomi solo a rimuginare nei miei pensieri... invece oggi sto rimuginando davanti a lui. Fastidiosi gonfiori intestinali gli impediscono di spingere sui pedali come al solito... 
Dopo esserci dissetati con del tè freddo ed un ghiacciolo, ripartiamo per Berceto e lo raggiungiamo in un baleno, poi inizia la strada per il Parco dei 100 Laghi ed il Lago Santo e di nuovo siamo in salita. Il conteggio dei metri di dislivello accumulati continua a salire; altro che 2000 metri, qui siamo oltre i 3500! Pazzi! Le gambe continuano a girare, e siamo prossimi alla meta, è sera e a casa saranno preoccupati. Presso una bella fontana da cui sgorga un'acqua freschissima facciamo una telefonata ai genitori per tranquillizzarli: "siamo ancora vivi, e siamo prossimi all'arrivo!".

Dei turisti ci domandano come sarà il tempo lassù, indicando il Lago Santo...
... 
...
"Ma per chi mi avete preso, per il figlio di Giugliacci?"

L'ultimo tratto di salita è decisamente impegnativo, con pendenze attorno al 17%, alla fine di un giro così lungo, certi ripidoni si sentono bene. Poi finalmente arriviamo al bivio per il Rifugio Langdei e Rigugio Mariotti al Lago Santo. La strada diventa sterrata, davvero splendida in mezzo al bosco. Procedo spedito, non ho paura dello sterrato, anche se sto viaggiando in bici da corsa. Arriviamo al primo rifugio consapevoli del fatto che ora ci attende una mezz'oretta a piedi, con la bici sulle spalle.
Cosa volete che sia una bici da corsa sulle spalle quando nella maggior parte dei giri BdB dobbiamo portare in vetta il pesante fardello delle mountain bikes.


La gente è incuriosita dalla nostra strana disciplina e ci domanda che tipo di biciclette siano quelle che stiamo portando al Lago Santo per quell'impervio tragitto... "Nulla di particolare, sono bici da corsa...!" Ci facciamo una grassa risata pensando al fatto che stiamo facendo all-mountain con la bici da corsa; chi l'avrebbe mai detto, o forse era prevedibile considerando come siamo fatti strani...

La camminata è piacevole e neppure troppo impegnativa, infatti siamo al rifugio prima del previsto. Soffia un forte vento e le nuvole scorrono nel cielo a grande velocità; l'ambiente è davvero splendido, il lago incantevole, ma siamo sudati e rimanendo fuori ci verrebbe un malanno. Una stretta di mano per congratularci a vicenda del viaggio portato a termine e poi dentro al riparo.

C'è un bel via-vai di Scouts, sono stranieri, mi pare francesi; sono indaffarati nei preparativi per la notte, montando diverse tende in prossimità del Rifugio.

Ci laviamo un po' e ci prepariamo per la cena. La sala da pranzo è ampia ed accogliente, e dalla cucina provengono dei profumini davvero invitanti. Siamo seduti al tavolo con un simpatico signore, Gianfranco, che viene da Ravenna e stanotte andrà a dormire in un bivacco ad un'ora dal Mariotti per un'avventura fatta di pace e meditazione. Una gustosissima zuppa con verdure ci scalda le membra ancora intorpidite dal vento freddo che ci ha fatto rabbrividire al nostro arrivo, poi verdure ed un mix di formaggi del luogo per i vegetariani (anche Gianfranco non mangia carne) e fettine di tacchino per Dario. Mezzo litro di vino rosso in certe situazioni non può mancare. Si parla amabilmente fino a quando il nostro commensale decide che è giunta l'ora di incamminarsi per il bivacco. Arrivederci a presto!

Nel dopocena si sfogliano riviste di montagna, si chiacchiera con i gestori e si scrocca un po' di birra artigianale - grazie mille; sfacciato io, gentilissimi voi - fino al sorgere della luna.
Si, proprio questa sera c'è luna piena ed il suo tragitto seguirà il profilo della montagna di fronte al rifugio; fortunatamente il cielo è sgombero da nubi e lo spettacolo si può manifestare in tutta la sua bellezza.

All'esterno tira a solita aria gelida e non riusciamo a resistere più di tanto con gli abiti che abbiamo a disposizione, decidiamo quindi di ritirarci in stanza e andare a riposare. Domani ci attende una nuova passeggiata...