giovedì 29 settembre 2011

L'erba voglio...

L'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re.

Che cosa vorrei...
Vorrei rivivere tutti i week end le belle emozioni che ho potuto provare quella volta del Torsoleto poche settimane fa, o, andando indietro nel tempo, del giro dello Sciliar, con Spiz e la Pat, o della traversata Ventimiglia-Monviso a cena con Mauro e Favier all'Osteria della Gardetta. Quella volta ci hanno portato delle enormi pirofile stracolme di pasta fumante; anche al Torsoleto non hanno affatto scherzato, con quasi tre etti a riempire i piatti non sufficientemente fondi per tali dosi.

Sono ingordo di risate, di quei momenti in cui, davanti ad una tazza di tè fumante o ad un bicchiere di vino rosso, ci si anima parlando di lavoro e di stipendi, per poi ritornare sull'argomento bici, nostra passione.

Trovarsi lì, sereni e beati, protetti al calduccio quando là fuori tira un'aria che ti mette i brividi e ti fa incrociare le braccia, è una bella sensazione. Il Lonfo che si sdraia e fa il sonnellino pomeridiano, Mauro benestante che comanda l'acqua calda per la doccia...
Tutti dettagli che mi mancano già. Ho nostalgia.

vorrei...

Purtroppo i ritagli di tempo libero di ciascuno di noi sono diversi: gli impegni, la famiglia presente e futura a cui badare, non ci permettono di avere tutte le tessere a disposizione per completare il puzzle. Almeno non tutte le settimane.

Ma pensiamoci su, se appena possiamo, cerchiamo di stare insieme, che è bello.

martedì 27 settembre 2011

Non mi avete convinto...

Bici in carbonio, senza un graffio (altrimenti sarebbe già rotta), di alta gamma, nuova fiammante. Lui ha un' aria un po' spavalda, tipica forse di coloro che si chiamano Claudio? Non conosco sinceramente il motivo vero per cui si sia aggregato al nostro gruppo per il giro di oggi sul Monte Carone, detto anche Caronte? (tratti infernali). Non lo so. Forse Stefano, il Lonfo, non vuole tanto bene ai suoi amici, e gode nel vederli soffrire, soccombere, mentre lui, come un grillo, saltella qua e là e se la ride dopo aver recuperato in extremis il "controllo" della sua bici. Il nostro gruppo è sotto esame da parte della new entry di oggi. Questa è la mia impressione. Sembra quasi che un "guru" esterno, venga a vedere se i BdB fanno bicicletta nel modo giusto oppure no. Come quando il controllo ASL viene a vedere col guanto bianco se la cucina è pulita, a norme, per poi alla fine giudicare, verbalizzare e, se necessario, multare.

"Come mai salite per di qua? Non è la solita strada che faccio io..."

Perché oggi ci va così!

La mia impressione iniziale, man mano che procediamo verso Bocca dei Fortini, si rivela corretta. Con noi oggi abbiamo uno che la sa più degli altri e che si aspetta che gli altri, appunto, facciano come fa lui. Poi arriva il momento dell'ascesa al Carone. Inizia un tratto di salita un po' inusuale per chi pratica la mountain bike in maniera classica, cioè pedalata. Inoltre la new entry potrebbe trovarsi in serie difficoltà sul seguente tratto di discesa. Percepisco una certa preoccupazione, soprattutto per via della preziosa bici che potrebbe danneggiarsi e quindi mi premuro di consigliare una strada alternativa, conosciuta dal nostro esperto compagno di viaggio, più tranquilla e sicura.

L'idilliaca strada per un felice e spensierato ritorno a baita...

Sono praticamente riuscito a salvarci dall'impietoso giudizio finale di "Clod", quando qualche BdB decide di tirarsi la zappa sui piedi prospettando all'ignaro avventuriero sentieri facili, su terra battuta, mai ripidi e con cuscini di lato per proteggere la bici da eventuali tonfi.

E dunque così sia, se è questo che volete, se è vostra intenzione assassinare dei poveri reggisella, sfigurare senza ritegno le delicate e candide grafiche in rilievo, che si proceda pure con l'abbassamento della sella. E che il misfatto avvenga, deturpatori di telai carboniosi, questa volta l'avete combinata grossa!

La discesa per noi non è complicata, ma in certi casi dovremmo metterci nella testa di chi certe cose non se le sogna neppure nel peggiore degli incubi. Gli amici -veri- si vedono proprio in queste situazioni, vero Lonfo? Gli amici -veri- non ti portano con i BdB. Perché il Lonfo sapeva benissimo che Claudio non avrebbe apprezzato.

E così è arrivato, alla fine, il giudizio, il verdetto: "Non mi avete convinto"!

Ebbene sì, è così, questa è la cruda realtà dei fatti. A volte nemmeno lo zoccolo duro riesce a convincersi, figuriamoci un esterno trascinato nel baratro da una mano amica...

Buone strade a tutti

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MI AVETE CONVINTO

Ovvero il post-Carone Lonfo version

L'iperbolico racconto di Perse, accanto alla momentanea irritazione, mi aveva fatto sorgere un dubbio: e se davvero avessi osato troppo? Se malgrado l'esame preventivo a Clod (sei allenato? che dislivelli hai fatto? che bici hai? ti fa niente portarla a spalla? conosci la zona? e in discesa te la cavi?) avessi toppato nella valutazione? Perchè è vero, portarsi dietro un compagno impreparato si rivela di poco sugo e alla fine pericoloso, l'ho imparato in tanti anni di montagna (anche alta montagna invernale).


Sì, l'avevo visto un po' stranito ma mai veramente in difficoltà; è solo sceso un tratto sulla sterrata "dove mi diverto di più".
Così dopo la gita ho chiesto a un amico comune, con il quale so che Clod si confida,se c'erano stati commenti da parte del diretto interessato.


Ecco il verdetto: "Sono sicuro che in salita non ha sfigurato, è rimasto un po' impressionato dalla parte finale bici in spalla, specialmente il canalino, quanto alla discesa testualmente 'chesti che i è mia a posto', penso che tornerà ai suoi giri solitari... o con me a traino".
Ecco, mi sono convinto che siamo tutti 'mia a posto', il che può essere anche essere preso come un complimento.

L'avevo previsto e avvisato: o vedi la luce o non ti vediamo più. Non lo rivedremo, ma senza drammi e sempre in amicizia. Dimenticavo, c'è rimasto così male che al rientro in macchina stavamo già progettando di far nascere un gruppo MTB-CAI a Desenzano...

domenica 25 settembre 2011

Per chi si fosse perso il giro...

Per chi non era presente al nostro giro del 10-11 Settembre, per chi si fosse perso il week end, di seguito pubblico il video che ho realizzato grazie al contributo di un gruppo di bikers dalla gran voglia di montagna, di avventura, di silenzi. Un gruppo di "matti" che ama farsi del male portando con sé la bicicletta in posti impervi, sperando sempre che la natura si addolcisca un po', e che gli permetta di far rotolare le ruote su qualche pietra e in qualche prato. Purtroppo non è sempre così, e allora tocca camminare e rompere gli scarponi. Ma quando il vento soffia e gli occhi si inumidiscono d'emozione, va bene anche soffrire un po' e far palpitare il cuore attaccati ad una catena, sperando che sia ben salda.
Buona bicicletta a tutti.