sabato 10 dicembre 2011

Baita Segala

Partenza da Limone del Garda in notturna, sotto una pioggia di stelle cadenti. Bellissime! Accendiamo il fuoco e poi a letto, ma che fret! L'indomani, scarichi dei bagagli, partiamo per un bel giro con discesa iniziale, poi Passo Fobia e ritorno a Baita Segala. Stupendo, ma abbiamo qualcosa da recriminare ;-D Finalmente, a sera, sotto un tramonto da sogno, riesco nell'intento di farmi il minestrone, un altro grande successo molto apprezzato anche da Dario. Il tempo di esserci ristorati e di aver scaldato l'ambiente con un bel fuoco ed ecco arrivare dei diciannovenni, saliti in auto, a disturbare l'ecosistema che si era creato. Tutti a letto così non ci si pensa più. Domenica ritrovo a Bocca dei Fortini con un nutrito gruppo di BdB ed il mitico Trapper che non si vedeva dal giro dello Sciliar. Milzo è eccitatissimo per l'esplo di oggi e per la bici nuova che gli piace fess. E che piace moltissimo anche a noi. Ecco i video racconto di queste giornate.

venerdì 9 dicembre 2011

Ringölem(anello intorno al Guglielmo)

RACCONTO SEMISERIO DI UNA BELLA GIORNATA CON I BdB(le foto sono di Gianfranco)
Sono le 8,00,il cielo è terso,non fa freddo,mentre inforchiamo le bici sorge il sole,siamo a 1000slm,il giro non è lunghissimo ma prevedo 8/8,5ore in movimento,questo giro ad anello è un pò una scommessa,a tavolino ho unito un'infinità di trattini testati durante altri giri negli ultimi 3 anni,mi sembra più logico farlo in senso antiorario (Gaffier approverà),non ho il gps,visti i numerosi bivi e sentieri non segnati,rammento chi ce l'ha,di precedermi e seguire la traccia fedelmente.
Pronti via,sono ultimo e al primo bivio le "guide" prontamente sbagliano strada,de l'osti cominciamo bene, peggio per loro sono in discesa,poi torneranno su,eccoli che tornano indietro sprecando preziose energie.
Il sentiero inizia a salire, e ti invita a non mettere piede a terra,eccoci all'unico tratto che non conosco,l'ho considerato a spinta invece si rimane in sella fino a sbucare su un tratturo ripidissimo in salita,è poco che siamo partiti e cerco in tutti i modi di pedalarlo sapendo che la pagherò cara.
Il buon Gaffier inventando fantomatiche scuse vuole darmi le chiavi della sua macchina e tornare a casa,minchia,ormai sono abituato,è la quarta o quinta volta quest'anno,abbiamo fatto già 3 km e mentre lo mando in qualche modo a cagare,i miei compagni lo invitano a tener duro e continuare.
Ora un bel sentiero in discesa ci porta nel pratone del rif.Pontogna,al sole si sta bene ma nelle zone in ombra il paraorecchie non da fastidio.Si ritorna a salire su panoramica sterrata,siamo a nord del Guglielmo in un tratto caro agli scialpinisti,la neve di solito qui rimane fino in primavera,ma quest'anno nisba,meglio così.
Intersechiamo la discesa del giro "guglielmo nord", eccoci a malga Gale e Gaffier si esibisce in un acrobatico 360°,il Lonfo chiede lumi e capisce ben presto che è meglio lasciar perdere.
Elena oggi è strana,ha freddo,ha caldo,ha fame ha sete,va su e va giù.....Bellissimo traverso che ci porta con velenosi strappetti fino al rifugio Medelet,delucido i miei compagni sulla discesa del "Guglielmo nordovest" da punta Caravina provata da me,perse e il fighet questa primavera.
Si scende decisamente tutti rigorosamente senza protezioni,visti i 236cambi di pendenza o le tieni su tutto il giorno o conviene farne a meno.

Eccoci sul sentiero esplorato da Giani su commissione,sembra segnato di recente e in un amen ci troviamo su una bella sterrata che presto diventa brutta perchè ripidissima,solo Vito la fa in sella,beato lui,diventa sentiero e siamo nel secondo lungo tratto bici in spalla(15 minuti),nonostante tre settimane di inattività e una bronchite sto abbastanza bene,sbuco insieme al Lonfo al monte Agolo(13 piente)punto più a occidente del giro odierno.Siamo a metà giro, proprio qui passa la discesa del "Guglielmo ovest",siamo in perfetta tabella oraria e uno spuntino è d'obbligo.Il lago d'Iseo si mostra in tutta la sua bellezza,ripartiamo dopo un altro 360° del resuscitato Gaffier su un bel sentierino(sentiero dell'uccellatore) che con infiniti e ripidissimi su e giù ci porta alla baita Presel, altro balcone panoramico e incrocio con il "Guglielmo sudovest"

Questo tratto mi taglia le gambe che diventano due macigni,è ancora lunga,il giro è bello, ed il tratto che ci apprestiamo a fare è uno dei migliori,entiamo nel bosco di abeti rossi e il sentiero prevelentemente in discesa(i su e giu non mancano nemmeno qui)mi invita a mollare un pò i freni.
Eccoci sulla salita per passo croce di Marone e sono colto da sconforto,le gambe mi dolgono e fatico a spingere il rapporto più agile su una pendenza che non supera il 7%.Finalmente siamo al passo,su un cartello che indica la via da seguire leggo 3,5 ore e mi deprimo.
Ho finito il thè col marsala e con fare circospetto chiedo a Vito un pò di droga per ciclisti,fruga nello zaino e mi dice "eccola"....pota,de l'osti è un misero pocket coffee,non ho ancora molta confidenza e non posso mandalo a cagare anche se forse se lo meriterebbe,butto giù e via che si riparte,su e giu,su e giù,blu tornado a gardaland fa ridere al cospetto,la cementata è talmente ripida che rischio di cappottare all'indietro,Vito mi passa accanto come un treno e mi ricorda il fighet,ho le convulsioni e giù di nuovo fino all'abbeveratoio naturale sotto la roccia"guglielmo sud",Vito si spinge pericolosamente nella palta e sta per essere inghiottito dalle sabbie mobili,non ho la corda,in tutta fretta smonto una ruota e glie la lancio,per questa volta è salvo,occhiataccia di Elena.
..............finalmente siamo all'inizio dell'ultima salita,sono 6 ore che andiamo su e giù e poi su e poi di nuovo giù e su e giù di nuovo e su e giù ancora all'infinito,le forze mi hanno abbandonato da tempo,ansimo,10 passi e mi fermo,mi appoggio ad un albero,un lungo respiro e altri 10 passi,forse sto morendo,ma sono contento e tanta gioia nella testa mi spinge ancora su,la bici pesa, pesa e pesa ancora , mi sembra di avere una "bora" sulle spalle,i miei compagni sono avanti,non manca tanto ma gli scarpù sono di piombo,un sorriso di Elena vale di più di cento barrette.

Siamo a malga Lividino e la salita è finita,mi dò un pizzicotto,non vorrei sognare,siamo su un bel balcone sulla valtrompia,il sole inizia a calare i colori sono bellissimi,altro 360° qualche battuta che ci fa scordare la stanchezza e mentre la luna piena sale sopra la Corna Blacca ci buttiamo giù verso la nostra agognata meta,i riflessi sono quel che sono,non abbiamo le protezioni e con cautela arriviamo quasi sani e salvi al piunto di partenza.Una bevuta al bar del parcheggio è d'obbligo prima di avviarci a casa,altra stupenda giornata in compagnia dei BdB.