domenica 17 luglio 2011

Scalata al monte Bruffione

Il meteo incerto mi scombussola i piani del weekend,niente 2 giorni in Torsoletolandia,che fare? Potrei aggregarmi a Gigi ma sono affamato di percorsi nuovi,spulciando i troppi giri in previsione, eccone uno che mi acchiappa non poco:mountainBruffion,arrivo in bici fin dove riesco poi a piedi fin sulla cima. L'idea di andare da solo non piace alla Mary,ma se lo proponessi sul forum farei un dispetto al Gigi. Sveglia lle 5,30 e alle 7,30 stò pedalando in direzione Malga Clef inizio dell'ascesa,larga mulattiera fino alla sella di Bondolo, dove inizia il bel sentiero che si inerpica fino alla bocchetta di Remà,


la salita è molto bella, non sono stanco e cerco di "ciclare" il più possibile,in un'ora(10 min a spinta) sono al passo che sovrasta il lago di Casinei,

il sole mi accompagna e i panorami sulla testata della valle Aperta sono magnifici,


due fotine e inizio il tratto esplo pedalando ancora per 10/15 minuti tra le numerose trincee di guerra,breve tratto aspinta fino al bivio per il lago Scuro.Parcheggio la bici negli appositi spazi,pago il ticket e punto in direzione vetta,il sentiero non esiste,c'è una perfida pietraia di massi di granito da attraversare,

i fidi scarpù mi facilitano il compito,penso ai BdB fiveten muniti,ottime calzature per il 90% dei giri che facciamo,decisamente inadatte(come in questo caso) per i restanti 10% e qui i BdB non capiscono un casso, in alta montagna le calzature adatte sono come il casco, cioè ti possono salvare la vita. A 30 min dalla cima sono avvolto da un fitto nebbione con visibiltà 10 metri,numerosi segni biancorossi e gli ometti di pietra mi tengono sulla retta via,ancora un'ultimo sforzo su un tratto ripidissimo e sono in cima.


Mi mangio un panino e in un silenzio assoluto attendo invano un cenno di schiarita.
Niente da fare la nebbia è sempre fitta e decido di scendere alla bici,il tempo non migliora anzi qualche goccia di pioggia mi fa desistere da un ulteriore tratto in esplo verso il passo Casinei e lago Scuro,


ritorno sui miei passi godendomi metro dopo metro la facile discesa,alla sella di bondolo noto con sconforto che la bella mulattiera che sale verso il Cingolo rosso è sostituita da una nuova sterrata assurda,sbarrata da una ruspa,non capisco il senso,non ci sono malghe oltre,sconsolato percorro i restanti km fino alla macchina,mi informerò del motivo di tale scempio.Al ritorno incrocio sul lago d'Idro Gigi e company,il quale fa in tempo ad offrirmi una birra,ho dimenticato i soldi e documenti a casa, grazie Gigi.

1 commento:

  1. Mauro sei sempre il solito mito! Bel resoconto. Noto con dispiacere che le ruspe continuano ad avanzare senza freno... Mi dispiace molto. Alla prossima...

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