giovedì 21 luglio 2011

Al Tagliaferri

Peccato davvero che sia per i miei gusti un po' troppo rischioso raggiungere il Rifugio Tagliaferri da Schilpario, attraversando il Passo del Gatto, altrimenti lo metterei lassù, sul gradino più alto dei giri BdB. Fino al Vivione si pedala bene, con il solo fastidio delle automobili e delle motociclette che transitano rumorose lungo la strada. Poi si incomincia a tribolare: i luoghi sono magnifici, selvatici, paradisiaci, ma i sentieri ben poco ciclabili.
La prima volta che ho percorso il tratto con le catene dai laghetti fino al Rifugio Tagliaferri, con la bici per mano, e diversi tratti esposti da superare, ho avuto paura. Con questa nuova occasione ho riesaminato il caso, giungendo alla conclusione, non affrettata, che certe cose, a piedi hanno un senso, con la bici a braccetto o sulle spalle, non molto. Sono eccessivamente pericolose anche se si presta la massima attenzione in quello che si sta facendo, perché mentre si ha la bici in spalla è un attimo perdere l'equilibrio, inciampare, o cocciare con le ruote in tratto stretto e farsi sbalzare verso l'esterno ed il vuoto. No, no, al solo pensiero mi vengono i brividi. Fortunatamente al tracciato classico è stato tolto un pezzo piuttosto rischioso, che a quanto pare rendeva il cammino difficoltoso anche ai pedoni.

Il tratto di sentiero che è stato bypassato (foto  09' ©Dario Gnali)
Poi ovvio che è una bella soddisfazione arrivare in certi luoghi, fermarsi ad osservare le montagne e le nuvole passare veloci sospinte dal vento. Quando incontri gli escursionisti a piedi le reazioni possono essere differenti: c'è quello che ti fa i complimenti, si congratula con te per il coraggio. Poi c'è quello che ti avvisa della pericolosità del sentiero e magari scuote la testa nel momento in cui ti vede proseguire.

Dopo il faticoso camminare per raggiungere il Rifugio, c'è da ammettere che la discesa verso Schilpario è stata una gran bella goduria! Un sentiero splendido, senza fine, mai troppo tecnico, decisamente  divertente. Veramente uno spasso, la giusta ricompensa per chi si è impegnato tanto in precedenza sopportando il fardello della bici/comodino per diverse ore.
Tirando le somme, anche dopo la bellissima discesa, il Tagliaferri rimane per me un rifugio bello ed "impossibile", se si ha voglia di pedalare...

Nessun commento:

Posta un commento